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Niente accordo sull’asilo, la riforma di Dublino può aspettare

Ancora un rinvio dal vertice dei 28 a Bruxelles. Ue unita solo su come fermare i flussi di profughi e migranti. Le conclusioni del Consiglio Europeo

 

Bruxelles – 16 dicembre 2016 – “La questione principale che affronteremo tra tante sarà l’immigrazione: sapete che da questo punto di vista l‘Italia è molto esigente, perché non siamo ancora soddisfatti della discussione sul regolamento di Dublino che fissa le regole dell’accoglienza dei rifugiati”. 

Lo diceva ieri a Bruxelles Paolo Gentiloni prima del Consiglio Europeo. A giudicare però dalle conclusioni del vertice dei leader dei 28 Stati dell’Ue, le “esigenze” dell’Italia dovranno ancora aspettare, con buona pace del nuovo presidente del Consiglio. 

Non c’è ancora un accordo su come modificare il regolamento che oggi scarica sui Paesi di primo ingresso (come l’Italia e la Grecia) tutto il peso dei richiedenti asilo, quindi “si rende necessario proseguire i lavori”. E intanto le relocation, che dovrebbero almeno alleggerirci un po’, vanno avanti a rallentatore, alla faccia delle quote obbligatorie. 

L’Ue si conferma unita solo sulle strategie per fermare profughi e migranti prima che arrivino in Europa. Così i leader celebrano i progressi fatti negli accordi con Niger, Nigeria, Senegal, Mali ed Etiopia e sottolineano la necessità di potenziare la guardia costiera libica, ma di finanziare programmi di rimpatrio assistito   per i migranti bloccati nel Paese nordafricano. 

Qui di seguito il testo delle Conclusionidel Consiglio Europeo del 15 dicembre sull’immigrazione: 

 

“MIGRAZIONE 

Dimensione esterna

 1. Il Consiglio europeo rammenta le sue conclusioni di ottobre relative alla rotta del Mediterraneo orientale. Ribadisce il proprio impegno nei confronti della dichiarazione UE-Turchia e sottolinea l’importanza di un’attuazione integrale e non discriminatoria di tutti i suoi aspetti. Rinnova altresì l’impegno a continuare a sostenere i paesi situati lungo la rotta dei Balcani occidentali. Approva il piano d’azione comune sull’attuazione della dichiarazione UE-Turchia elaborato da Grecia e Commissione e accoglie con favore che la Grecia abbia già adottato le prime iniziative in vista di tale risultato. Il Consiglio europeo invita tutti gli Stati membri a garantire la rapida attuazione del piano d’azione comune. 

2. Il nuovo quadro di partenariato per la cooperazione costituisce un importante strumento con cui affrontare la migrazione illegale e le relative cause profonde, in particolare per quanto riguarda la rotta del Mediterraneo centrale. Il Consiglio europeo si compiace dei progressi compiuti nell’attuazione dei patti conclusi con cinque paesi africani di origine o di transito e del crescente senso di titolarità nei paesi partner. Alla luce di questa esperienza, si potrebbero prendere in considerazione patti aggiuntivi o altre forme di cooperazione, tenendo conto delle risorse disponibili. Gli obiettivi del quadro di partenariato definiti dal Consiglio europeo lo scorso giugno dovrebbero essere integrati in altre politiche e strumenti esterni dell’UE e dei suoi Stati membri. Il Consiglio europeo invita gli Stati membri a proseguire e intensificare il loro impegno nell’ambito del quadro di cooperazione e monitorerà da vicino i progressi compiuti nel contenimento dei flussi e nel miglioramento dei tassi di rimpatrio. 

3. Per rafforzare l’attuazione del piano d’azione di La Valletta e del quadro di partenariato, all’accordo raggiunto dal Consiglio in relazione al Fondo europeo per lo sviluppo sostenibile e al mandato per i prestiti esterni della BEI dovrebbe far seguito una rapida adozione della legislazione pertinente. A tal riguardo, il Consiglio europeo accoglie con favore il fatto che la BEI abbia iniziato ad attuare la propria iniziativa per la resilienza nel vicinato meridionale e nei Balcani occidentali. 

4. Il Consiglio europeo sottolinea la necessità di potenziare il sostegno alla guardia costiera libica, anche attraverso EUNAVFOR MED operazione Sophia, in modo da rafforzarne le capacità di prevenire la perdita di vite umane in mare e smantellare il modello di attività dei trafficanti. Parallelamente, occorre adottare iniziative che consentano di offrire opportunità di rimpatrio volontario assistito ai migranti bloccati in Libia e di limitare i viaggi pericolosi. 

5. Il Consiglio europeo ricorda l’importanza di assicurare che l’Ufficio europeo di sostegno per l’asilo (EASO) e la guardia di frontiera e costiera europea dispongano di risorse adeguate. Accoglie con favore il fatto che l’EASO inizierà ad assumere personale dedicato nell’ottica di garantire una capacità stabile e sostenibile. Ribadisce inoltre l’esigenza di rimanere vigili riguardo ad altre rotte, anche nel Mediterraneo occidentale, in modo da essere in grado di reagire rapidamente in caso di evoluzioni della situazione.

 Dimensione interna 

6. L’applicazione efficace dei principi di responsabilità e di solidarietà resta un obiettivo condiviso. Dai costanti sforzi profusi nei mesi scorsi ai fini della revisione del sistema europeo comune di asilo sono emerse alcune aree di convergenza, mentre in altre si rende necessario proseguire i lavori. Su tale base, il Consiglio è invitato a portare avanti il processo con l’obiettivo di giungere a un consenso sulla politica dell’UE in materia di asilo nel corso della presidenza entrante. 

7. Gli Stati membri dovrebbero intensificare ulteriormente gli sforzi volti ad accelerare la ricollocazione, in particolare dei minori non accompagnati, e i programmi di reinsediamento esistenti”.

 

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