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No ai bidelli stranieri? Il ministero ci ripensa (ma non ammette l’errore)

Viale Trastevere chiarisce che il bando per il reclutamento di personale ATA nelle scuole è aperto anche agli immigrati. Asgi: “Ora serve una proroga per le domande”

Roma – 26 settembre 2014 – Il ministero dell’Istruzione torna sui suoi passi allargando anche tra i cittadini stranieri la ricerca di bidelli, cuochi, segretari e altre figure indispensabili nelle nostre scuole  

Martedì avevamo parlato del requisito della cittadinanza italiana o Ue che era comparso nel bando triennale per il reclutamento di personale Amministrativo Tecnico e Ausiliario. Come faceva notare l’Asgi, era una discriminazione contraria alla legge, che prevede  l’accesso al pubblico impiego anche, tra gli altri, agli stranieri che hanno in tasca un permesso Ue per lungosoggiornanti, a quelli che sono familiari dii cittadini comunitari o a quelli titolari di protezione internazionale.

Una dimenicanza non di poco conto. Basti pensare che oltre la metà degli stranieri residenti in Italia ha un permesso per lungosoggiornanti, la cosiddetta “carta di soggiorno”. A viale Trastevere, per fortuna, si sono accorti dell’errore e, pur non ammettendolo apertamente,  mercoledì hanno diramato un avviso nel quale dicono che le disposizioni del bando “sono da intendersi armonizzate” con la legge in vigore.

Quindi, chiarisce l’avviso del ministero, “la possibilità di presentazione della domanda deve intendersi estesa” anche a: “familiari dei cittadini degli stati membri non aventi la cittadinanza di uno stato membro che siano titolari del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente” e “cittadini di paesi terzi che siano titolari del permesso Ce per i soggiornanti di lungo periodo o che siano titolari dello status di rifugiato ovvero dello status di protezione sussidiaria”.

Tutto risolto? Insomma.

“Ora i singoli funzionari che curano i procedimenti di ammissione hanno le sufficienti  informazioni per agire in modo non discriminatorio ammettendo tutte le domande in conformità alla norma di legge” commenta l’Asgi, dicendosi però sopresa “che il Ministero non abbia avuto il coraggio di ammettere l’errore commesso, non abbia modificato formalmente il bando e, soprattutto, non abbia riaperto i termini per la presentazione delle domande“, che scadono l’8 ottobre.

L’associazione denuncia che “l’informazione corretta è stata diramata a sole due settimane dai termini di scadenza del bando : sicché gli stranieri hanno a disposizione un termine di gran lunga inferiore agli italiani o ai cittadini comunitari per avere conoscenza di questa opportunità e presentare domanda . In ciò permane dunque una discriminazione alla quale confidiamo che il Ministero voglia porre rimedio”.

Perchè il suo errore non penalizzi gli stranieri, il ministero dell’Istruzione dovrebbe insomma prevedere una proroga.

Stranieriinitalia.it

 

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