Aumentano gli immigrati iscritti alle anagrafi, anche se gli ingressi rispetto al passato sono diminuiti. E sul fronte delle nascite sembrano prendere esempio dagli italiani. Report dell'Istat
Roma – 12 febbraio 2015 – Anche a frontiere praticamente chiuse, aumentano gli immigrati in Italia. É solo grazie a loro che aumenta la popolazione, anche se stanno facendo meno figli rispetto al passato.
É la fotografia restituita dall'Istat in un report sugli indicatori demografici diffuso oggi. Dice che nel 2014 sono arrivati in Italia dall'estero e si sono iscritti alle anagrafi 255 mila cittadini stranieri, l'8,7% in meno rispetto all'anno precedente. Il saldo migratorio con l'estero (differenza tra iscrizioni e cancellazioni dalle anagrafi) per i cittadini stranieri è stato di 207 mila unità (-12,1% sul 2013).
Al 1 gennaio 2015, risultavano iscritti all'anagrafe e quindi residenti in Italia 5 milioni 73 mila cittadini stranieri, l'8,3% del totale della popolazione. “Rispetto al 1° gennaio 2014 – scrive l'Istat – si riscontra un incremento di 151 mila unità, con 207 mila unità aggiuntive per effetto delle migrazioni con l’estero e 66 mila unità aggiuntive per effetto della dinamica naturale (72 mila nati stranieri contro 6 mila decessi), 16 mila unità in meno per effetto delle poste migratorie interne e per altri motivi e, infine, 106 mila unità in meno per acquisizioni della cittadinanza italiana”.
La distribuzione degli immigrati sul territorio italiano è tutt'altro che omogenea. Il 59,5% risiede nel Nord, il 25,4% nel Centro, il 15,1% nel Mezzogiorno. “Nel Centro-nord l’incidenza di stranieri sulla popolazione complessiva supera ampiamente il 10%, con un massimo del 12,2% in Emilia-Romagna; viceversa nel Mezzogiorno la quota scende al 3,7%, con un minimo del 2,7% in Sardegna”.
Se la popolazione straniera aumenta, quella italiana diminuisce: il 1 gennaio 2015 è scesa a 55,7 milioni. Si tratta di 125 mila italiani in meno rispetto al 2014, e sarebbe andata pure peggio senza i 106 mila ex-stranieri diventati italiani nel corso dello stesso anno.
A furia si stare con gli italiani, gli immigrati rischiano però di prendere il brutto vizio di non fare figli. Si stima che nel 2014 in Italia siano nati 509 mila bambini, circa 5 mila in meno rispetto all'anno precedente, “il livello minimo dall’Unità d’Italia”, segnala l'Istat. In linea con le percentuali degli anni recenti, nel 2014 si stima che l’81% delle nascite siano avvenute da parte di donne italiane e il 19% da straniere.
“La riduzione delle nascite cui si assiste nel 2014 – spiega il report – è il frutto concomitante di un analogo comportamento di contenimento riproduttivo da parte sia delle italiane sia delle straniere. Le nascite da donne straniere, che nel 2012 avevano raggiunto un massimo di 102 mila e che nel 2013 erano scese a 99 mila, nel 2014 sono stimate in 97 mila. Di queste, 72 mila sono state concepite da coppie con partner entrambi stranieri e 25 mila da madri straniere in coppia con partner italiani”.
La fecondità delle immigrate risulta in calo e scende per la prima volta sotto la soglia dei 2 figli per donna, attestandosi a 1,97. Si registra un calo continuo da quando nel 2008 si iniziò a calcolare quel dato: allora era a 2,65 figli per donna, contro i 2,1 del 2013. Si tratta comunque di un tasso di fecondità nettamente superiore a quello delle italiane, che si attesta a 1,31 figli per donna.
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Istat. Indicatori demografici. Report integrale