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Pacchetto Maroni, da Bucarest nessun segnale

Le antenne di Bucarest sono puntate sull’Italia pronte a decodificare le misure che saranno effettivamente varate dal quarto esecutivo Berlusconi ROMA, 12 maggio 2008 – In attesa di conoscere nel dettaglio i provvedimenti del cosiddetto pacchetto Maroni sull’immigrazione, il Governo romeno per ora tace.

Ma le antenne di Bucarest sono puntate sull’Italia pronte a decodificare le misure che saranno effettivamente varate dal quarto esecutivo Berlusconi. A parlare su un tema che rischia di avvelenare i rapporti bilaterali è per il momento solo l’opposizione al premier liberale Calin Popescu Tariceanu, oltre al commissario Ue al multilinguismo, il romeno Leonard Orban.

Le prese di posizioni più chiare sono giunte proprio da Orban, da giorni in visita in Italia. Ospite all’Accademia della Crusca a Firenze, il commissario rumeno si è pronunciato in modo netto su alcune questioni centrali. Commentando il dibattito in Italia sulle proposte in tema di sicurezza del nuovo governo, in particolare la possibilità di chiudere le frontiere per i romeni, Orban ha per esempio detto che tali proposte rappresentano la "risposta sbagliata ad un problema reale". "Capisco e conosco la situazione che si è venuta a creare in Italia, e capisco le preoccupazioni di autorità e popolazione. Capisco però meno questa tendenza che ho notato nel vostro Paese ad affrontare il problema proponendo di ridurre il diritto di libera circolazione nell’Ue, uno dei pilastri del processo di integrazione europea. Lo capisco meno – ha puntualizzato – perché l’eventuale modifica di questo fondamentale diritto comporterebbe anni di lavoro e sarebbe un grande passo indietro rispetto a quanto costruito sinora".

Le critiche di Orban non finiscono qui: secondo il commissario Ue, in passato l’Italia ha infatti "usato poco i fondi Ue per l’inclusione dei rom previsti da uno specifico capitolo del Fse, il Fondo sociale europeo". La strada giusta per affrontare lo spinoso dossier-immigrazione è quindi, sempre secondo Orban, quella di giungere ad un giusto equilibrio tra "il bisogno di sicurezza che avvertono i cittadini e la salvaguardia dei diritti europei acquisiti" "Sicurezza e libertà sono due temi che vanno garantiti entrambi. L’immigrazione e la libera circolazione dei cittadini Ue all’interno dell’Unione non c’entrano. Se ci sono casi di criminalità vanno perseguiti con severità in base alle leggi che già esistono e che vanno applicate. E questo – conclude Orban – vale per tutti i Paesi membri dell’Ue".

In attesa di eventuali prese di posizioni ufficiali da parte del governo, oggi da Bucarest sono giunte alcune dichiarazioni dell’opposizione socialdemocratica al governo Tariceanu. La deputata socialdemocratica Minodora Liveti, vicepresidente del gruppo socialista all’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa, ha per esempio inviato una lettera ai colleghi italiani di Strasburgo proponendo la creazione di una struttura parlamentare mista Romania-Italia.

s.c.

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