Roma, 13 giugno 2025 – La Commissione Europea ha pubblicato una nuova Relazione sullo stato di attuazione del Patto sulla migrazione e l’asilo, adottato nel giugno 2024. A un anno dall’adozione e a metà del periodo di transizione, il bilancio è chiaro: sebbene siano stati registrati progressi significativi, l’obiettivo finale – un sistema completamente funzionante entro giugno 2026 – richiede sforzi ulteriori da parte degli Stati membri.
Una tabella di marcia comune
Nel Piano comune di attuazione, la Commissione aveva fissato tappe fondamentali per la costruzione di capacità giuridiche e operative che rendano possibile l’applicazione concreta del Patto. Il monitoraggio attuale riguarda l’avanzamento di ciascun elemento costitutivo del piano.
I principali ambiti d’intervento
- Eurodac: la banca dati per le impronte digitali dei richiedenti asilo è al centro del sistema. Nonostante i progressi nella riforma del sistema, alcuni Paesi affrontano ritardi. La Commissione e eu-LISA offrono supporto tecnico.
- Frontiere esterne: si stanno implementando nuove procedure di frontiera, ma restano criticità logistiche legate a risorse, personale e localizzazione dei punti di accertamento.
- Condizioni di accoglienza: per contrastare i movimenti secondari, è cruciale garantire capacità sufficienti e dignitose condizioni in tutti gli Stati membri.
- Procedure di asilo: gli Stati devono adeguarsi al nuovo quadro normativo. Serve più personale formato e una riduzione degli arretrati.
- Procedure di rimpatrio: si punta a una migliore integrazione tra procedure di asilo e rimpatrio. I negoziati sul Regolamento sui rimpatri sono in corso.
- Responsabilità condivisa: il principio di solidarietà richiede un corretto funzionamento del sistema Dublino e del ciclo annuale di solidarietà.
- Solidarietà concreta: si lavora al meccanismo permanente di solidarietà, previsto per giugno 2026. Il primo ciclo annuale è in programma per ottobre 2025.
- Piani di emergenza: ogni Paese deve assicurare preparazione e reattività in caso di flussi migratori improvvisi.
- Diritti fondamentali: è in corso la definizione di un meccanismo indipendente di monitoraggio, con consulenza legale gratuita per chi richiede protezione.
- Integrazione e percorsi legali: migliorano le politiche in materia di istruzione, salute, casa e lavoro, ma serve continuità nell’impegno.
Supporto finanziario e operativo
A maggio 2025 sono stati stanziati 3 miliardi di euro per aiutare gli Stati membri, in particolare quelli coinvolti nella gestione dei rifugiati ucraini. Il sostegno include strumenti pratici, orientamenti tecnici e assistenza diretta da parte delle agenzie europee come Frontex, EUAA e eu-LISA.
Prossime tappe
La prossima relazione sullo stato di attuazione sarà pubblicata nell’ottobre 2025. La Commissione chiede ora impegno politico costante e una titolarità nazionale forte, essenziali per rispettare la scadenza del giugno 2026.
Un quadro giuridico equilibrato
Il Patto sulla migrazione e l’asilo riforma in profondità il Sistema europeo comune di asilo (CEAS). Mira a semplificare le procedure, ridurre i tempi di gestione, garantire equità tra gli Stati membri e tra diritti e doveri dei migranti. La sua attuazione completa potrebbe segnare un punto di svolta nella gestione della migrazione in Europa.