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Prestiti e mutui. Dagli immigrati l’11% delle domande di credito

Rapporto sull’accesso al credito degli stranieri. Capecchi (CRIF): “Strumento di integrazione e importante opportunità di business per gli operatori del settore”

Roma – 14 marzo 2014 – Che si tratti di cambiare televisore, comprare casa o avviare un’attività, gli immigrati continuano ad essere clienti importanti per banche e finanziarie: tra le domande di credito presentate in Italia nel 2013 ben l’11% arrivava da stranieri.

Lo rivela il  “Rapporto sulla domanda di credito da parte di cittadini non Italiani”, realizzato da CRIF sulla base delle richieste di credito rilevate sul proprio sistema di informazioni creditizie nel 2013. Nel 2012 la percentuale era stata maggiore, l’ 11,9%, e questo confermerebbe che la crisi economica ha spinto gli immigrati a contrarre i consumi o a rimandare investimenti importanti a tempi migliori.

La classifica per nazionalità è guidata dai cittadini romeni (il 21,1% del totale, contro il 21,6% del 2012), seguiti, con uno scarto molto notevole e non proporzionale al numero di presenza,. dagli Albanesi (con il 5,9% del totale) e dai Marocchini (con il 5,4%). Poi vengono Tedeschi, Filippini e Svizzeri (tutti con una quota vicina al 4%) e di Peruviani (con il 2,9% del totale).

Il rapporto distingue anche i diversi tipi di domande di credito. Gli immigrati nel 2013 hanno mostrato una maggiore propensione verso i prestiti personali (40,3% contro il 28,4% degli Italiani), a scapito di una quota più contenuta di prestiti finalizzati (34,0% contro 37,6%) e di mutui (3,2% contro 5,0%).

“La presenza di cittadini stranieri stabilmente residenti nel nostro Paese fa sì che, parallelamente, si stia consolidando l’esigenza di accedere alle diverse forme di credito bancario, creando una importante opportunità di business per gli operatori di settore, che hanno cominciato a guardare con crescente attenzione a questo segmento di clientela e a sviluppare anche prodotti dedicati” commenta Simone Capecchi, Direttore Sales & Marketing di CRIF.

“La domanda di credito – aggiunge  – rappresenta uno dei driver principali per l’integrazione sociale ed economica di cittadini provenienti da altri Paesi, che hanno scelto l’Italia per un progetto di vita e di radicamento sul territorio pur con tutte le incertezze derivanti dalla perdurante fragilità del contesto economico, che negli ultimi anni ha indotto molti immigrati a rientrare nei Paesi d’origine”.

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Crif. “II Rapporto sulla domanda di credito da parte di cittadini non Italiani”

 

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