in

Profughi. La Corte Suprema britannica: “In Italia trattamenti inumani?”

Sospeso il trasferimento in Italia di quattro richiedenti asilo. La Corte vuole prima capire se nel nostro Paese verrebbero  violati i loro diritti

Roma – 21 febbraio 2014 –  I richiedenti asilo rischiano trattamenti inumani in Italia? Vuole capirlo la Corte Suprema britannica che mercoledì scorso, come riporta la BBC, ha sospeso il trasferimento di quattro profughi nel nostro Paese.

Si tratta di un cittadino iraniano e tre eritrei, due uomini e due donne, fermati in Gran Bretagna e internati in un centro di permanenza. Chiedono asilo, ma, visto che risulta che sono entrati nell’Unione Europea passando per l’Italia, secondo il regolamento di Dublino le loro domande dovrebbero essere esaminate qui.

I quattro  sostengono  che questo li esporrebbe a violazioni dei loro diritti e quindi hanno presentato ricorso. Le donne raccontano di essere state violentate e una di loro minaccia di suicidarsi se verrà rimandata indietro. L’iraniano dice di essere stato perseguitato e torturato in patria e che ha bisogno di un sostegno medico e psicologico che l’Italia non potrebbe garantirgli.

 “Il trasferimento di una persona da uno stato membro del Consiglio d’Europa a un altro stato – ricorda la sentenza della Corte Suprema – è vietato se si dimostra che c’è il reale rischio che la persona trasferita subisca  trattamenti contrari all’articolo 3 della Convenzione Europea sui Diritti Umani” . Quell’articolo proibisce torture e trattamenti o punizioni disumani o degradanti.

L’Home office (il ministero dell’Interno inglese)  ha contestato la tesi e la Corte d’Appello ha bocciato il ricorso. Secondo la Home Secretary Theresa May in Italia non c’è “una sistematica violazione” degli obblighi internazionali a trattare con dignità i profughi.

I quattro profughi hanno però continuato la battaglia legale sottoponendo il loro caso  alla Corte Suprema. Questa, nella sentenza di mercoledì, ha sospeso il trasferimento in Italia. Pur riconoscendo che “si presume” che il nostro Paese sia sicuro per i richiedenti asilo, ha stabilito che i funzionari dell’Home Office devono accertare che le accuse dei profughi sono “manifestamente infondate”.

Finchè non sarà fatta chiarezza, quindi, i quattro non verranno rispediti in Italia.

 

 

Clicca per votare questo articolo!
[Totale: 0 Media: 0]

Alunni stranieri. Nuove linee guida per l’accoglienza e l’integrazione

Colf, badanti e babysitter. Il governo ha ratificato il nuovo contratto collettivo