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Profughi nordafrica. Caritas: “Serve uno status giuridico certo”

“Serve un riordino generale del sistema d’asilo in Italia. Puntare all’autonomia delle persone”

Roma – 26 giugno 2012 – “L’uscita dai centri di accoglienza  e la definizione di uno status giuridico certo” per oltre 20 mila  profughi sbarcati in seguito all’emergenza Nord Africa 2011 che hanno  ricevuto il diniego alla richiesta di asilo; e un riordino generale  del sistema d’asilo in Italia ”che sia capace di accogliere, a  rotazione, almeno 30.000 persone l’anno”.

Sono le richieste di  Caritas italiana, illustrate al Sir, l’agenzia stampa della Cei, da  Oliviero Forti, responsabile dell’ufficio immigrazione della Caritas,  a margine della presentazione, ieri a Roma, di una ricerca sullo stato del sistema di asilo in Italia, intitolata ”Il diritto alla  protezione”. Caritas italiana chiedera’ chiarimenti sulla situazione  dei profughi e sottoporra’ queste richieste al ministro dell’interno  Anna Maria Cancellieri, durante un incontro previsto domani.

La ricerca  fotografa  l’effettivo ”stato di salute” del sistema d’asilo in Italia, con  proposte e raccomandazioni per un miglioramento. La  principale e’ l’avvio di un percorso di riforma del sistema asilo in  Italia, e del sistema dell’accoglienza in particolare, suddiviso in  ”azioni di breve termine” e in ”azioni di medio termine”.

“Dalla  ricerca – commenta Oliviero Forti – emergono tante buone prassi, ma  anche una grande frammentazione e disomogeneita’ nei territori”. ”Al sistema ordinario di accoglienza – si spiega – si e’ aggiunto il  sistema straordinario, con l’emergenza Nord Africa del 2011. In questo modo risulta oneroso e poco incisivo, con competenze frastagliate. Il  passo successivo sara’ rimettere mano all’intero sistema e porre  particolare attenzione ai percorsi di autonomia delle persone quando  escono dai centri, per evitare, come accade oggi, che si trovino a  vivere in condizioni di grave vulnerabilita’, senza lavoro, alloggio e in poverta’ estrema”.

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