La storia del "Paese delle aquile" dalla caduta dell’impero ottomano alla fine del comunismo
ROMA, 12 novembre 2008 – Sono solo 60 le miglia che dividono le coste dell’Italia dall’Albania, eppure, per tanti italiani, l’Albania ha cominciato a esistere solo dal 1991, quando le prime navi stracolme di albanesi cominciarono ad approdare sulle coste italiane. Ma cos’era l’Albania prima di allora? E quanto i due Paesi erano già entrati l’uno nella storia dell’altro?
A queste domande risponde il documentario "Albania, il paese di fronte", prodotto da Istituto Luce e Fox Channels Italia con il contributo della Regione Lazio, in anteprima nazionale alla Casa del Cinema di Roma domani alle 20:30.
Scritto dal giornalista albanese Roland Sejko che assieme al montatore Mauro Brescia firma anche la regia, il documentario racconta la storia del "Paese delle aquile" dalla caduta dell’impero ottomano alla prima guerra mondiale, dal re Zog all’occupazione italiana, dall’ascesa di Enver Hoxha alla fine del comunismo. Concludendosi proprio con le immagini della caduta della statua del dittatore il 20 febbraio 1991, pochi giorni prima dell’inizio del grande esodo verso l’Italia.
Il documentario – un dvd da questi giorni anche in commercio – sceglie di raccontare questa storia tramite le immagini di grandi archivi cinematografici, quali quello dell’Istituto Luce, che la coprono quasi per intero nella prima metà del ‘900. Una storia ”legata a doppio filo con quella italiana", rileva Sejko, che in Italia dirige il periodico ‘Bota shqiptare’. E che ricorda il sostegno dell’Italia all’indipendenza albanese e poi al primo e unico re del Paese, l’occupazione già nella prima guerra mondiale, gli investimenti e gli interessi economici e politici nel Paese fino all’annessione dal 1939 al 1943.
Nella seconda parte, che presenta per la prima volta in Italia le immagini degli archivi del regime comunista albanese, vengono poi ricostruiti gli eventi della presa del potere di Hoxha, le sue amicizie con l’Urss e la Cina di Mao, la lotta per la costruzione dell’uomo nuovo socialista, le purghe e la caduta del comunismo, in un paese ormai ridotto alla miseria. Arricchiscono il racconto gli interventi di storici come Roberto Morozzo della Rocca e Antonello Biagini, e anche quelli dell’ex presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, ufficiale in Albania durante l’occupazione, del disegnatore Sergio Staino, che negli anni ’70 accompagnava i gruppi marxisti-leninisti in Albania, e dello scrittore Ismail Kadare’.
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