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“Troppi giocatori neri in campo”, Arrigo Sacchi fuori gioco

L'ex ct si lamenta per l'alto numero di stranieri nel calcio italiano, anche giovanile. “Non è razzismo, ma stiamo perdendo l’orgoglio e l'identità nazionale"

Roma – 17 febbraio 2015 – Non è più l'allenatore più forte del mondo, ora è un bravo commentatore. Però, a essere buoni, Arrigo Sacchi ieri sera non ha trovato certo le parole giuste.

L'ex ct del Milan e della Nazionale era a Montecatini Terme per consegnare il premio Maestrelli e ha colto l'occasione per lamentarsi della scarsa attenzione delle società ai vivai di giovani calciatori italiani.

"Non sono certo razzista – ha premesso Sacchi presagendo polemiche –  e la mia storia di allenatore lo dimostra, a partire da Rijkaard, ma a guardare il torneo di Viareggio mi viene da dire che ci sono troppi giocatori di colore, anche nelle squadre Primavera. Il business ormai ha la meglio su tutto".

La nota stonata è proprio quel “di colore”, probabilmente inteso da Sacchi come un sinonimo di non italiani. E infatti poi ha aggiunto: "L'Italia non ha dignità, non ha orgoglio: non è possibile vedere squadre con 15 stranieri".

La polemica ci ha messo poco a montare. Tanto che più tardi Sacchi ha precisato ai microfoni della Gazzetta dello Sport: “Sono stato travisato, figuratevi se io sono razzista. Ho solo detto che ho visto una partita con una squadra che schierava 4 ragazzi di colore”.

“La mia storia – ha ribadito – parla chiaro, ho sempre allenato squadre con diversi campioni di colore e ne ho fatti acquistare molti, sia a Milano che a Madrid. Volevo solo sottolineare che stiamo perdendo l’orgoglio e l'identità nazionale"

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