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Razzismo, l’Onu condanna le forze dell’ordine italiane: “Troppi casi di abusi razzisti e maltrattamenti”

corruzione e immigrazione clandestina Catania

Roma, 13 settembre 2023 – In una recente dichiarazione, l’Onu ha raccomandato all’Italia di adottare norme più stringenti per prevenire la profilazione razziale e per punire coloro che commettono abusi ed esprimono razzismo contro le minoranze. Questo intervento segue le preoccupazioni sollevate dall’Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione (Asgi), che aveva chiesto al Comitato Onu per l’Eliminazione delle Discriminazioni Razziali (Cerd) di indagare sulla situazione in Italia.

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Razzismo, la condanna dell’Onu alle forze dell’ordine italiane

La profilazione razziale è un problema crescente in Italia. In troppi episodi, infatti, l’etnia di una persona influisce sul trattamento che riceve da parte delle forze dell’ordine. Un esempio concreto di questa pratica discriminatoria sono i controlli o gli arresti basati esclusivamente sull’etnia di un individuo. E dall’analisi emerge che le vittime più comuni di profilazione razziale sono i membri delle minoranze etniche. Tra l’altro, sorprendentemente, l’Italia non dispone attualmente di leggi specifiche per contrastare questa pratica, nonostante le numerose segnalazioni di abusi.

Il Cerd ha accolto la richiesta di Asgi e ha espresso preoccupazione per l’uso diffuso della profilazione razziale da parte delle forze dell’ordine in Italia. Inoltre, ha evidenziato l’uso di sistemi di riconoscimento facciale che possono colpire in modo sproporzionato alcuni gruppi etnici, portando alla discriminazione razziale. L’Onu, poi, ha anche segnalato un elevato numero di casi di abusi razzisti e maltrattamenti, inclusi l’uso eccessivo della forza contro le minoranze etniche da parte delle forze dell’ordine. Per affrontare questo problema, l’Italia è stata invitata a introdurre leggi specifiche contro la profilazione razziale e a fornire linee guida chiare alle forze dell’ordine.

Altre raccomandazioni includono l’uso di algoritmi trasparenti e non discriminatori nei sistemi di riconoscimento facciale, la raccolta di dati più accurati sulle denunce di profilazione e discriminazione razziale, e indagini approfondite su tali casi con conseguenti punizioni per i responsabili. Il Comitato ha inoltre sottolineato la necessità di promuovere una maggiore diversità etnica nelle forze di polizia per contrastare le pratiche discriminatorie dall’interno. Infine, l’Onu ha manifestato preoccupazione per l’uso di discorsi d’odio da parte di esponenti politici e funzionari di alto livello in Italia. Sebbene esistano leggi contro i discorsi d’odio e l’incitamento alla discriminazione razziale, l’Onu ha sottolineato la necessità di un’applicazione più rigorosa di queste leggi. Ma anche di indagini e punizioni per coloro che li violano.

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