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Regolarizzazione. Svolta a Brescia: si riesamineranno le domande bocciate

Il ministero dell’Interno pronto a rivedere i criteri che hanno portato a un picco di dinieghi nella provincia.. Il nodo è la prova di presenza in Italia 

Brescia – 9 aprile 2015 – Arriva un’apertura importante sullo strano caso della regolarizzazione a Brescia, dove è stato bocciato oltre il 70% delle domande contro una media nazionale inferiore al 30%. Evidentemente, i criteri applicati dalla prefettura sono stati molto più rigidi di quelli utilizzati nel resto d’Italia.

La protesta dei migranti che negli scorsi mesi ha infiammato la città, ieri ha trovato ascolto al ministero dell’Interno. Una delegazione di associazioni e sindacati ha incontrato a Roma Mario Morcone, capo del dipartimento libertà civili e immigrazione, e dalla riunione è uscita la disponibilità a riesaminare le domande rigettate.

In particolare, gli occhi saranno puntati sulle bocciature dovute alle prove di presenza in Italia, che sono la maggioranza.

A Brescia sono state considerate valide solo quelle relative all’ultimo semestre del 2011, mentre nel resto d’Italia sono state accettate anche quelle di periodi precedenti. Il ministero dell’Interno sembra intenzionato a seguire un’interpretazione meno restrittiva, ma ha richiesto un parere al Consiglio di Stato. Se questo sarà positivo, si potranno salvare molti immigrati.

Ci sono speranze di riapertura anche per altre domande che non hanno “patologie evidenti”. Quelle insomma per le quali non è chiaro che il rapporto di lavoro da regolarizzare in realtà non esisteva. Tutte cose delle quali si occuperà il nuovo prefetto di Brescia, che verrà nominato domani.

Ancora non si sa se il riesame scatterà d’ufficio o solo su richiesta dei diretti interessati, né si può fare una stima dei tempi, che comunque non saranno brevi. Migliaia immigrati, però, tornano a sperare in un permesso di soggiorno.

Stranieriinitalia.it

 

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