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Sbarchi dal Nordafrica. L’Ue: “Siamo preoccupati, pronti altri mezzi se necessario”

La questione verra’ discussa in termini politici in settimana dai ministri Ue Bruxelles, 21 febbraio 2011 – La Commissione europea e’ "preoccupata" per la situazione che si sta facendo sempre piu’ "difficile nei paesi del Nord Africa" ed e’ quindi "pronta a mettere a disposizione altri mezzi se necessario" per far fronte a un possibile ulteriore incremento di immigrati in provenienza soprattutto da Libia e Tunisia.

E’ quanto ha affermato il portavoce della commissaria Ue agli affari interni Cecilia Malmstroem, rifiutando pero’ di fare una stima di un possibile afflusso di migranti che potrebbe colpire in particolare Italia e Malta.

"E’ molto difficile parlare in questo momento di numeri, abbiamo visto alcune ipotesi teoriche di cifre ma ora la situazione e’ molto incerta e difficile da monitorare, per cui la Commissione preferisce non fare numeri", ha sottolineato Michele Cercone, sottolineando che Bruxelles "sta guardando avanti e cercando ovviamente di prepararsi" a un eventuale sbarco massiccio di migranti sulle coste europee.

 "Ci sono diversi stati membri che in questo momento sono in ‘stand-by’ ma che sono pronti a un intervento se fosse necessario, e’ un buon segnale di solidarieta’ europea", ha affermato il portavoce della Malmstroem. Quanto alla missione Frontex nel Mediterraneo, attivata su richiesta dell’Italia e lanciata ufficialmente ieri col nome di Hermes, i suoi contorni "non sono ancora definiti nei dettagli, che sono in discussione in queste ore" anche in relazione all’evolversi della situazione in Africa settentrionale, ha precisato Cercone, aggiungendo che arriveranno "domattina al piu’ tardi" informazioni piu’ precise su uomini, mezzi e paesi coinvolti.

Allo stesso tempo la questione verra’ discussa in termini politici piu’ ampi giovedi’ e venerdi’ dai ministri Ue in occasione del Consiglio Ue giustizia e affari interni. Nella discussione generale rientrera’ anche la missione d’emergenza Frontex attivata in Grecia alla frontiera turca a fine ottobre e che giungera’ a scadenza il 2 marzo, che la Commissione Ue "sta esplorando i mezzi per prolungare e trasformarla in una a lungo termine", ha affermato il portavoce della Malmstroem.

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