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Sei mesi nei Centri d’espulsione, stop dalla Camera

Governo battuto col voto segreto. Soppresso l’articolo del decreto sicurezza

Roma – 8 aprile 2009 – No della Camera al prolungamento da due a sei mesi del tempo massimo di permanenza dei centri di identificazione ed espulsione.

I deputati, impegnati nella conversione in legge dell’ultimo decreto sicurezza, hanno approvato  poco fa due emendamenti identici presentati da Partito Democratico e Unione di Centro che sopprimono l’articolo sui centri di identificazione. L’opposizione aveva chiesto e ottenuto il voto segreto, gli emendamenti sono passati con 232 voti a favore, 225 contrari e 12 astensioni, e hanno quindi raccolto adesioni anche tra i banchi della maggioranza.

Secondo il decreto (che è ancora in vigore), il Questore può chiedere al giudice di pace di prorogare a 180 giorni la permanenza massima nel Cie quando è difficile identificare o rimpatriare un clandestino. Il giro di vite è stato voluto dal ministro dell’Interno Roberto Maroni per rendere più efficaci le espulsioni, ma l’opposizione denuncia la trasformazione dei centri in strutture di vera e propria detenzione, tra l’altro non affidate al controllo della magistratura ordinaria.

Dopo che il governo è stato battuto alla Camera, la seduta è stata sospesa.

"Quanto accaduto dimostra che questa maggioranza e’ meno solida e credibile di quanto sembrasse. Dopo il ritiro del provvedimento sulle rode, e’ la seconda sconfitta sulla linea che avrebbe messo l’Italia fuori dall’Europa. La considero una grande vittoria della ragione" ha commentato per il Pd Walter Veltroni. Secondo l’Udc  Pier Ferdinando Casini, "non è una vittoria dell’opposizione, è una vittoria del Parlamento e della sua serietà".

Dura la reazione del sottosegretario all’Interno Alfredo Mantovano, secondo il quale si rischia ora di "rimettere in circolazione centinaia e centinaia di clandestini"."Siamo di fronte a un grave atto di irresponsabilità di una parte della maggioranza. Chi ha votato contro ci dia il suo indirizzo di casa così i clandestini li manderemo a casa loro" ha detto Mantovano.

EP

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