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Servizio Civile. Il governo chiude di nuovo la porta in faccia ai giovani stranieri

Nel bando per reclutare volontari in Emilia Romagna c’è ancora il requisito della cittadinanza italiana. Lo stesso che un mese fa il tribunale di Milano ha dichiarato discriminatorio

Roma – 22 gennaio 2013 – Come se non fosse successo niente.

Il tribunale di Milano, il mese scorso, ha ribadito che il Servizio Civile non deve fare discriminazioni e quindi deve essere aperto anche ai giovani stranieri? La settimana scorsa il governo ha emanato un bando per reclutare volontari inserendo di nuovo, tra i requisiti, la cittadinanza italiana.

Quel bando servirà a dare una mano nei luoghi dell’Emilia Romagna colpiti dal sisma dello scorso maggio. Trecentocinquanta ragazzi si divideranno tra scuole, Comuni, ospedali, associazioni e  biblioteche. Un anno al servizio degli altri, nei settori "assistenza" ed "educazione e promozione culturale", per poco più di quattrocento euro al mese.

Nel testo si cita espressamente un parere dell’Avvocatura Generale dello Stato, che lo scorso luglio “si è espressa positivamente in ordine all’indizione di nuovi bandi contenenti la clausola di riserva ai soli cittadini italiani dell’accesso al servizio civile”. Si dimentica invece la sentenza del tribunale di Milano, che risale allo scorso dicembre, e che dice che quella riserva è un’illegittima discriminazione.

Una svista grave, anche considerata la fortissima eco mediatica della battaglia legale per l’accesso delle seconde generazioni al servizio civile. L’Associazione Studi Giuridici sull’Immigrazione, che l’ha combattuta insieme a un giovane di origine pakistana, esprime “sconcerto per questa scelta di reiterare un comportamento illegittimo e discriminatorio, già accertato come tale, in pieno contrasto con il principio di legalità e di buona amministrazione affermato dall’articolo 97 della Costituzione”.

L’Asgi chiede al governo di modificare immediatamente il bando “consentendo la partecipazione ai giovani stranieri che, proprio per il loro legame con il nostro territorio e la nostra collettività, intendano dare il loro contributo di solidarietà”. E intanto invita gli enti che selezioneranno gli aspiranti volontari “ad accogliere anche le domande di stranieri, nel pieno rispetto delle pronunce dei Giudici di Milano”.

Il tempo, però, stringe. Le domande vanno presentate entro il 30 gennaio. “Siamo spiazzati, non sappiamo se presenteremo un ricorso, tra l’altro rischiando di paralizzare le partenze” ammette Alberto Guariso, l’avvocato dell’Asgi che ha vinto a Milano. “Ormai sembra un discorso tra sordi. Il governo continua a dire che ha le mani legate perché è la legge ad escludere  gli stranieri, anche se un tribunale ha interpretato quella legge diversamente”.

Guariso non risparmia una critica ad Andrea Riccardi, ministro dell’Integrazione con la delega al Servizio Civile: “Dice che ha molto a cuore le seconde generazioni. Era così difficile dimostrarlo adeguandosi alla sentenza di un giudice?”

Elvio Pasca
 

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