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Sesso in cambio del permesso di soggiorno. Poliziotto in manette

L’agente, in servizio a Bologna, avrebbe chiesto e ottenuto prestazioni da 4 donne straniere per agevolare le loro pratiche. Pochi giorni fa altri quattro  poliziotti erano stati arrestati per rapina. Il Questore: “Non nascondiamo la polvere sotto al tappeto”

 

Roma – 13 marzo 2012 – Concussione continuata. Questa l’accusa con cui e’ stato arrestato questa mattina a Bologna Claudio D., un poliziotto di 46 anni emiliano-romagnolo, che era in servizio all’ufficio stranieri della Questura e che circa un mese e mezzo fa era stato trasferito all’ufficio personale. L’agente, e’ accusato di aver chiesto e ottenuto prestazioni sessuali da 4 donne straniere, in cambio di promesse di un suo personale interessamento circa le loro pratiche per il permesso di soggiorno.

Una decina i casi di concussione a fini sessuali che gli vengono attribuiti dagli inquirenti e che riguardano l’arco di 3 anni, dal 2009 fino ad oggi. L’indagine, condotta dai pm Lorenzo Gestri e Valter Giovannini, e’ partita da una segnalazione fatta a fine settembre scorso da una delle donne coinvolte e raccolta dall’ufficio immigrazione. L’ultimo episodio risalirebbe al dicembre 2011.

Immediato l’avvio degli accertamenti da parte dello stesso ufficio stranieri in cui lavorava l’assistente e che, ha spiegato il questore Vincenzo Stingone, “aveva colto alcuni segnali che sono stati puntualmente segnalati”. Sono partiti cosi’ i controlli sul traffico telefonico del poliziotto, sulla localizzazione dei suoi spostamenti tramite le celle telefoniche, ma anche gli accertamenti sentendo i testimoni e le presunte vittime.

Nello specifico, l’agente era addetto ai controlli a domicilio per accertare la reale ed effettiva convivenza tra coniugi. Sarebbe stato questo il contesto in cui l’indagato avrebbe consumato il ricatto abusando del suo potere e nel ruolo delle sue mansioni di pubblico ufficiale per ottenere favori sessuali.
L’ordinanza di custodia cautelare in carcere e’ stata emessa dal Gip Pasquale Gianniti, mentre il provvedimento e’ stato eseguito dai colleghi della Squadra Mobile. Il pericolo, secondo la Procura, e’ che l’uomo potesse reiterare il reato.

L’arresto dell’agente giunge a pochi giorni di distanza da quelli dei 4 poliziotti di Bologna accusati aver rapinato alcuni spacciatori stranieri, mentre erano in servizio. Ma i due episodi, ha spiegato Stingone, “appartengono a filoni diversi”. Insomma non hanno nulla a che fare l’uno con gli altri.
“Ho sempre detto che non avrei mai difeso l’indifendibile e andiamo avanti compatti in tal senso” ha aggiunto il Questore, rimarcando che “qui non si guarda in faccia a nessuno e non si nasconde la polvere sotto al tappeto”. “Continueremo ad essere inflessibili, – ha specificato – non abbiamo avuto e non avremo alcuna esitazione”.

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