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Spiragli di dialogo tra Germania e Svizzera dopo il referendum sull’immigrazione

La Merkel getta acqua sul fuoco e tenta di spegnere le polemiche con la Svizzera dopo il successo del referendum elvetico per limitare l’immigrazione europea

Roma, 19 febbraio 2014 – Ricevendo a Berlino il presidente svizzero Didier Burkhalter, la cancelliera Merkel ha criticato l’esito del recente voto elvetico sull'immigrazione.

 “Naturalmente lo rispettiamo – ha spiegato la Merkel –  secondo me la sfida maggiore ora sarà affrontare questo risultato in modo che le relazioni tra l’Unione europea e la Svizzera restino intense”.

Da parte sua il presidente svizzero Didier Burkhalter ha criticato la decisione europea di sospendere le trattative con la Svizzera su cospicui programmi di cooperazione per ricerca e sull’educazione. La Svizzera ha ora tre anni per tradurre in pratica la volontà popolare emersa dalle urne.

“Non ci sono ragioni per fermare tutto, perché l’esito del referendum non è ancora entrato in vigore – ha spiegato il presidente della confederazione elvetica Didier Burkhalter. Nel frattempo non c‘è ragione per fermare il lavoro di ricerca tra la Svizzera e l’Europa. Non è certo nell’interesse dell’Europa”

La Svizzera è legata all’Europa da un trattato per la libera circolazione dei lavoratori, un accordo rimesso in discussione dal referendum. Berna ha annunciato che non sarà esteso alla Croazia, nuovo membro europeo, l’accordo sulla libera circolazione dei lavoratori. Ma se cade questo trattato sono minacciati anche altri accordi di cooperazione tecnologica e commerciale.

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