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Strage di Cutro, Schlein chiede le dimissioni del ministro Piantedosi: “Parole indegne”

Roma, 1 marzo 2023 – Serviva una strage per far ricompattare il centrosinistra. Dopo la tragedia di Cutro, nel quale hanno perso la vita almeno 67 migranti, Elly Schlein ha chiesto le dimissioni del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi durante il suo primo intervento da segretaria del Partito Democratico. “Dal punto di vista delle responsabilità politiche, anche solo le dichiarazioni suggeriscono le sue dimissioni e la riflessione molto profonda di Giorgia Meloni“, ha affermato.

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Migranti, Schlein chiede le dimissioni di Piantedosi

“Noi vogliamo che si chiariscano dinamiche e responsabilità di quello che è accaduto. Il comandante della Capitaneria di porto di Crotone ha detto che quei migranti si potevano salvare. Perché non c’è stato l’intervento per evitare questa strage? C’erano molte persone e si avevano gli strumenti per sapere che quelle persone erano a rischio. Noi attendiamo le risultanze delle indagini, ma dal punto di vista delle responsabilità politiche, anche solo le dichiarazioni suggeriscono le sue dimissioni e la riflessione molto profonda di Giorgia Meloni. Rimarco l’assenza grave della voce della presidente del Consiglio Giorgia Meloni anche su quello che è avvenuto a Firenze: una aggressione di tipo squadrista che non può essere giustificata. Stigmatizzo le parole del ministro Valditara sulla preside che si è solo rivolta ai suoi studenti per sollecitare maggiore attenzione”, ha dichiarato inoltre Schlein.

Sulla stessa posizione si sono schierate anche le altre forze di opposizione: Movimento 5 Stelle, Terzo Polo, Verdi-Sinistra. Allo stesso modo Carlo Calenda, così come Riccardo Magi di +Europa, chiedono le dimissioni del ministro Piantedosi. Non si esclude poi possa essere mossa una mozione di sfiducia contro di lui. Tra l’altro, anche dai banchi di Fratelli d’Italia si richiedono chiarimenti. “Non so chi dei nostri l’abbia chiesto ma non ci vedo niente di male anzi, credo che non ci siano problemi per un gruppo parlamentare che non ha né per quanto riguarda sé né per quanto riguarda il resto della maggioranza nulla da nascondere. E’ ovvio che su temi così delicati ci sia un tempo per approfondire, è non solo legittimo ma necessario.

Gli approfondimenti vanno fatti per poi rispondere. Alcuni giorni per appurare la verità penso siano utili a tutti”, ha sottolineato il ministro Francesco Lollobrigida rispondendo alla domanda sul perchè Piantedosi non vada subito a riferire in Parlamento.

Piantedosi: “Se devo mi assumerò le mie responsabilità”

Se c’è stata un debolezza del ministero mi assumerò e mi assumo tutte le mie responsabilità. Se andiamo a vedere morti e tragedie degli anni scorsi, in passato sono successi altri episodi simili. Se uno guarda il bilancio di quello che avviene da molti anni, i fatti smentiscono” l’assunto di un ministero debole. “Questo governo prima ancora di questa tragedia ha dimostrato di avere riguardo rispetto a quello che c’è dietro ai processi migratori. Noi ci siamo posti il problema prima”, ha dichiarato poi Piantedosi in risposta a Schlein.

“L’assetto aereo Frontex che per primo ha individuato l’imbarcazione dei migranti dopo le 22 del 25 febbraio a 40 miglia nautiche dall’Italia non aveva segnalato una situazione di pericolo o di stress a bordo, evidenziando la presenza di una persona sopra coperta e altre sotto coperta e una buona galleggiabilità dell’imbarcazione. Poi c’è stato un peggioramento delle condizioni meteo. In merito all’attribuzione di eventuali responsabilità del naufragio, lasciamo fare alla magistratura cui spetta la compiuta ricostruzione dei fatti: questo non vieta al governo di dire nel frattempo quello che sa ma io personalmente confido nella competenza e nella professionalità delle nostre strutture di ‘law enforcement’ e di ‘search and rescue’.

Ci sono stati eventi in cui anche la gestione del trasbordo e l’affiancamento del mezzo si è rivelata tragica. Per cui, fidiamoci di chi ha fatto la valutazione. E quindi del personale che è deputato a fare quel lavoro”, ha inoltre aggiunto il ministro dell’Interno. Parole che, tuttavia, non convincono.

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