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Studenti stranieri, borse di studio e agevolazioni per chi arriva da questi Paesi

Il ministero dell’Università aggiorna la lista dei paesi “particolarmente poveri e in via di sviluppo”. L’ambasciata deve però certificare che non si appartiene a una famiglia ricca

 

Roma – 16 agosto 2016 – Dall’Afghanistan allo Zimbabwe, passando per Bangladesh, Gambia, Senegal e altri Stati dove si conduce una vita tutt’altro che agiata. 

Sono una cinquantina i Paesi “particolarmente poveri e in via di sviluppo” definiti da un decreto del ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. Come ogni anno, servirà a identificare le nazionalità degli studenti stranieri che proprio in forza della loro provenienza hanno diritto a delle agevolazioni, come borse di studio, esonero o riduzione delle tasse universitarie, tariffe base per la mensa e così via. 

Gli studenti dovranno comunque dimostrare di essere effettivamente poveri  e non i rampolli delle ristrette élite che pure  esistono in quei Paesi. Le università richiedono infatti una” certificazione della Rappresentanza italiana nel paese di provenienza che attesti che lo studente non appartiene ad una famiglia notoriamente di alto reddito ed elevato livello sociale”.

Quel documento non deve essere presentato da rifugiati e apolidi, che essendo scappati dal loro Paese o non avendo un Paese che li riconosce come cittadini,  non potrebbero procurarselo. Nel loro caso, si terrò conto “solo dei redditi e del patrimonio eventualmente detenuti in Italia”.

Qui di seguito,  la lista dei Paesi “particolarmente poveri e in via di sviluppo”: 

Afganistan; Angola; Bangladesh; Benin; Bhutan; Burkina Faso; Burundi; Cambogia; Central African Republic; Chad; Comoros; Congo Democratic Republic; Djibouti; Equatorial Guinea; Eritrea; Ethiopia; Gambia; Guinea; Guinea Bissau; Haiti; Kenya; Kiribati; Korea Dem. Rep.; Lao People’s Democratic Republic; Lesotho; Liberia; Madagascar; Malawi; Mali; Mauritania; Mozambique; Myanmar; Nepal; Niger; Rwanda; Sao Tome & Principe; Senegal; Sierra Leone; Solomon Islands; Somalia; South Sudan; Sudan; Tajikistan; Tanzania; Timor-Leste; Togo; Tuvalu; Uganda; Vanuatu; Yemen; Zambia; Zimbabwe

 

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