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Trump e l’immigrazione: “Costruiamo un muro e stop agli arrivi dai Paesi musulmani”

Il candidato repubblicano insiste: “Basta immigrazione illegale. I profughi siriani? Sono una minaccia”

 

Roma – 22 luglio 2016 – “Avremo considerazione e compassione per tutti. Ma la mia compassione più grande sarà per  nostri cittadini che soffrono”. La regola è: “Prima gli americani”. 

Così Donald Trump ha presentato le sue ricette sull’immigrazione nel suo discorso di accettazione della candidatura a presidente degli Stati Uniti d’America, durante la convention dei Repubblicani a Cleveland. Ribandendo due punti del suo programma che hanno già fatto discutere in questi mesi: la costruzione di un muro lungo il confine con il Messico e lo stop all’immigrazione da Paesi musulmani. 

Trump parla dell’immigrazione solo come di una minaccia alla sicurezza degli americani. “Quasi 180 mila migranti illegali con precedenti penali, che dovevano essere deportati dal nostro Paese stanno vagando liberi di minacciare pacifici cittadini”. 

“Il numero di nuove famiglie di migranti illegali che hanno oltrepassato il confine finora – ha aggiunto – già superano il totale del 2015. Sono stati rilasciati a decine di migliaia nelle nostre comunità senza riguardo all’impatto sulla sicurezza pubblica e sulle risorse”. 

Il candidato repubblicano ha sostenuto di voler mettere al primo posto del suo programma la sicurezza in patria, “che significa quartieri sicuri, frontiere sicure e protezione dal terrorismo. Non può esserci prosperità senza legge e ordine”. 

“Dobbiamo sospendere immediatamente l’immigrazione da ogni nazione che è stata compromessa dal terrorismo fino a quanto non verrà messo in piedi un meccanismo efficace di controllo. Noi – ha scandito – non li vogliamo nel nostro Paese”. 

Nessuna citazione diretta, stavolta, dell’immigrazione musulmana, ma è chiaro che sono proprio le nazioni a maggioranza musulmana quelle più “compromesse dal terrorismo” (e sono proprio musulmane, ma questo Trump non lo dice, la maggior parte delle vittime del terrorismo). Il tycoon ha puntato il dito contro i rifugiati siriani, lamentando che “non c’è modo di controllarli per capire chi sono o da dove vengono”. 

“Io – ha spiegato –  voglio far entrare nel nostro Paese solo individui che supportano i nostri valori e amano la nostra gente. Chiunque appoggia violenza, odio e oppressione non è il benvenuto né lo sarà mai”. 

Secondo il magnate, “decadi di immigrazione record hanno fatto abbassare i salari e aumentare la disoccupazione per i nostri cittadini, soprattutto tra i lavoratori afroamericani e latinos. Noi avremo un sistema dell’immigrazione che funziona, ma che funziona per gli americani”.

Non è rimasta delusa la folla della convention, che scandiva in coro “costruisci il, muro! Costruisci il muro!”. Trump ha confermato: “Costruiremo un grande muro per fermare l’immigrazione illegale, per fermare le gang e la violenza e per fermare le droghe che si diffondono nelle nostre comunità”. “Noi li fermeremo. Non succederà più, credetemi”. 

 

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