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Ue e immigrazione. Sarà Cécile Kyenge a definire una strategia comune per il Mediterraneo

L'Europarlamento sceglie l' ex ministra dell'Integrazione come correlatrice di un rapporto strategico. "Usciamo dall'emergenza, salviamo le vite umane"

Bruxelles – 27 febbraio 2015 – Qualche mese fa, quando a Bruxelles si lavorava per formare la nuova Commissione Europea,  tra i tanti rumors era circolato anche il nome di Cècile Kyenge. C'era infatti chi la vedeva bene, per storia personale e attivismo politico, ad occuparsi per l'esecutivo europeo di immigrazione, e con lei l'Italia si sarebbe accaparrata un delega chiave proprio nel pieno dell'ennesima emergenza sbarchi.

Non è andata così, come commissario europeo all'immigrazione è arrivato il greco Dimitris Avramopoulos. Ieri, però, il Parlamento europeo ha assegnato all'eurodeputata Pd ed ex ministra dell'Integrazione il ruolo di  correlatrice (con la maltese Ppe Roberta Metsola) del rapporto  strategico su “La situazione nel Mediterraneo e la necessità di un approccio globale dell’Ue alle migrazioni”.

Kyenge e Metsola dovranno quindi fare il punto sulle centinaia di migliaia di persone che stanno attraversando il Mare Nostrum per cercare scampo o comunque un futuro migliore in Europa. E proporre all'Unione Europea come affrontare e gestire, con una politica comune, questa sfida. Ne verrà fuori una risoluzione che diventerà il parere ufficiale dell'Europarlamento su questo tema.

“Il rapporto – ha spiegato Kyenge –  è già stato chiesto con una mozione votata a larga maggioranza dagli eurodeputati. Dobbiamo superare il perenne approccio emergenziale con cui è stato sempre affrontato il tema”.  “Il flusso di migranti che attraversano le frontiere Sud dell’Europa sono un fatto strutturale e transnazionale. Una questione europea – ha ribadito la neorelatrice – che deve essere affrontata condividendo le responsabilità tra tutti gli Stati Membri, ponendo al centro innanzitutto la tutela della vita umana”.

La capodelegazione degli eurodeputati Pd, Patrizia Toia, definisce la nomina di Kyenge un “ottimo risultato” per il nostro Paese. “Finalmente l'Italia non si limita più a criticare le mancanze dell'Europa sull'immigrazione ma si impegna in primo piano affinché l'Ue si faccia carico delle proprie responsabilità”.

 

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