"La madre del razzismo è la paura" ROMA, 27 ottobre 2008 – In Italia si sta creando un "drammatico cortocircuito" e questo "per colpa di un’equazione tanto ingiusta quanto sbagliata: più immigrazione uguale insicurezza, straniero uguale estraneo, diverso, ‘altro’ da sé, minaccia per il proprio territorio, la propria casa, la propria incolumità. E quindi nemico da allontanare, da respingere, da cacciare".
Lo ha detto il leader del Pd, Walter Veltroni, parlando del tema della sicurezza nel discorso di sabato al Circo Massimo.
"Non ci stancheremo mai – ha aggiunto – di ripeterlo e mai di fare di tutto per rendere concreto questo principio: la sicurezza è un diritto fondamentale di ogni cittadino. Chiunque lo colpisce va perseguito, qualunque sia la sua nazionalità. E basta con la vergogna di troppi delinquenti, non importa se italiani o stranieri, arrestati dalla polizia e poi scarcerati dopo pochi giorni, o di condannati che evitano il carcere grazie a una serie infinita di premi e benefici".
"Però – ha detto ancora – quell’equazione no, non si può fare. Non si può negare uno dei fondamenti della nostra civiltà: sono gli individui che commettono un crimine che vanno puniti. Mai i gruppi, mai le comunità etniche, sociali o religiose".
"La madre del razzismo – ha aggiunto – è la paura. Il problema è che ad alimentarla c’é anche l’uso politico dell’immigrazione. Il massimo dell’ipocrisia in chi, come il governo, dovrebbe avere l’onestà di dire che da quando ci sono loro gli sbarchi sono raddoppiati, le espulsioni sono ferme e si sta creando una nuova bolla di clandestinità". Infine, citando diversi episodi di questi ultimi mesi che hanno riguardato cittadini immigrati come quello del giovane Abdoul "ucciso per una scatola di biscotti", ma per i quali, "si è detto ‘il razzismo non c’entrà, Veltroni ha detto che il centrosinistra contro il razzismo "combatterà sempre". "L’Italia – ha concluso – non è e non sarà mai un Paese razzista".