Stefano Camilloni
(ANSA) – VENEZIA, 18 SET – In Veneto è in corso una vera e propria ‘rivoluzione demografica’: lo afferma lo studio ‘Veneti che cambiano 1971-2021’, presentato oggi al Crel (Conferenza regionale dinamiche economiche e del lavoro). "Nel 2010, in assenza di migrazioni, mancheranno in Veneto 90 mila lavoratori manuali e 71 mila lavoratori intellettuali", rilevano gli autori della ricerca. Ma la ‘rivoluzione’ è già in atto: il Veneto, infatti, secondo la ricerca promossa dal Consiglio regionale del Veneto, si è trasformato "in pochissimo tempo, da terra di emigrazione in terra di immigrazione". E’ il rimedio al fatto che "solo un numero di ingressi dall’estero (ma anche da altre regioni italiane) simile a quello registrato nell’ultimo decennio potrà permettere al sistema economico di non entrare in sofferenza". Un problema, rilevano,che "può essere affrontato solo aumentando l’età del pensionamento e favorendo i flussi di immigrazione". "Ma solo quest’ultima misura – aggiungono – garantisce la sostituzione dei lavoratori manuali nelle mansioni a bassa qualifica, quelle che i giovani autoctoni, più istruiti e con diverse aspettative difficilmente sarebbero disposti a svolgere". (ANSA).
