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Fico! Dietro al bancone c’è Jean-Simone Soudani

È lui a preparare i drink in uno dei locali più trendy della movida capitolina. “È come cucinare. C'è la ricetta, ma aggiungo sempre un tocco personale”.

Roma – 17 gennaio 2013 – Se fate spesso le ore piccole tra Piazza Navona e dintorni sapete di chi stiamo parlando.  Jean-Simone Soudani, trentacinque anni, sudanese d'origine e romano di nascita è il bartender del "Bar del Fico", uno dei locali più trendy e conosciuti della movida della Capitale.

Musica. "Il destino mi ha portato ad entrare nel mondo del lavoro molto presto e con dispiacere non ha potuto portare avanti i miei studi. Ho fatto i lavori più disparati dal cameriere, al commesso passando anche per il mondo della produzione musicale".

"Ho avuto modo di coltivare la mia passione per la musica, ho studiato quattro anni chitarra classica in una scuola sperimentale. Dopo qualche anno con un amico ho realizzato un progetto a cui tenevo molto: abbiamo aperto uno studio di registrazione. Fu un grande investimento e le cose andarono molto bene per qualche anno. Purtroppo è un progetto che ho dovuto abbandonare, la clientela scarseggiava e non riuscivamo a sostenere i costi di gestione. A malincuore abbiamo deciso di vendere la strumentazione e ho dovuto ricominciare da capo".

I primi cocktail. "I gestori di "Freni e Frizioni", il locale di Trastevere, sono miei grandi amici e mi hanno dato la possibilità di lavorare con loro. Posso dire che conosco molto bene il lavoro dietro il bancone. Inizialmente facevo il glasswhasher, poi un po' per curiosità e un po' per divertimento ho iniziato a fare i primi cocktail e piano, piano, tra un drink e l'altro sono diventato un vero bartender".

"Devo dire che facendo questo mestiere ho scoperto di avere una certa dote ad intrattenere la clientela, mi sono sentito portato per questo tipo di lavoro. Certo, coltivare altri interessi non è semplice, perchè gli orari  da barman sono molto difficili da conciliare con una regolare vita diurna, inizio a lavorare alle diciotto e stacco alle due di notte".

"La cosa che mi piace di più di questo lavoro è vedere il volto soddisfatto del cliente quando degusta il mio cocktail. Per me fare un drink è come cucinare. C’è una ricetta, ma io cerco sempre di aggiungere un mio tocco personale per renderlo unico e particolare e mi piace molto utilizzare la frutta che dà sapori dolci e delicati alle mie piccole opere d'arte".

Al Fico. "Dopo aver lavorato in diversi locali della capitale, mi sono trovato al "Bar del Fico". Mi sono trovato bene da subito, sia con il personale che con la clientela che è prevalentemente turistica. Infatti in altri locali, diciamo un po' più provinciali come mentalità, un nero dietro al bancone a volte sorprendeva i clienti. È uno dei motivi per cui ogni tanto vorrei trasferirmi in qualche capitale europea, sono uno scapolone, nulla mi trattiene qui".

Samia Oursana
 

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