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Cosa succede ad un cittadino extra-Ue che vuole far ritorno al proprio Paese prima di aver maturato il diritto alla pensione? L’esperto risponde

Roma, 30 settembre 2022 – Norme specifiche operano per i cittadini di Stato extra-UE e non convenzionato che intendono far ritorno al proprio Paese di origine prima di aver maturato il diritto alla pensione

Infatti, il lavoratore extracomunitario con contratto di lavoro diverso da quello stagionale che intenda rimpatriare definitivamente, conserva i diritti ai fini pensionistici MA potrà riscuotere la pensione solo al raggiungimento di una certa età, ora fissata in 66 anni, uguale per uomini e donne (Legge n. 189/2002).

nota: Al fine di verificare il periodo contributivo necessario per richiedere la pensione, occorrerà considerare se si applica il sistema contributivo (legato alla totalità dei contributi versati e valido per i lavoratori assunti dopo il 31 dicembre 1995) o retributivo (legato alle retribuzioni degli ultimi anni di attività lavorativa e usato per chi, al 31 dicembre 1995, aveva almeno 18 anni di contribuzione) e quindi:

  • lavoratori assunti prima del 1996: potranno percepire la pensione di vecchiaia a 66 anni, oltre adeguamenti alla speranza di vita, con 20 anni di contribuzione;
  • lavoratori assunti dopo il 1996: potranno percepirla a 66 anni, anche se non sono stati maturati 20 anni di contributi.

LAVORATORI STAGIONALI – Cittadini di paesi terzi:

Norme a parte valgono per i lavoratori stagionali, i quali potranno trasferire nel proprio Paese i contributi versati durante il periodo in Italia.

Non sarà quindi possibile sommare i periodi contributivi maturati in caso di attività lavorativa in più stati Ue o in Paesi convenzionati con l’Italia, ma in caso di rientro in Italia sarà possibile ricostruire la propria posizione previdenziale.

In caso di decesso del lavoratore rimpatriato i familiari potranno riscuotere la pensione, ma solo se la morte avviene DOPO il raggiungimento dell’età pensionabile.

Articolo realizzato per Stranieri in Italia da: Federica Merlo, avvocato

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