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Flussi: le semplificazione del Decreto Cutro

Roma, 27 ottobre 2023 – Il “Decreto Cutro” (DL 20 marzo n. 23 convertito nella Legge 5 maggio 2023 n. 50) ha introdotto delle novità, volte a semplificare la procedura dei flussi.

Possibilità di lavorare prima della firma del contratto di soggiorno

Il cittadino straniero che fa ingresso con il visto emesso a seguito di nulla osta potrà iniziare già a lavorare alle dipendenze del datore di lavoro che ne ha richiesto l’entrata, anche prima della firma del contratto di soggiorno.

Importante sapere però che è comunque richiesta la comunicazione obbligatoria di assunzione (Mod. UNILAV) da parte del datore di lavoro perché l’assunzione sia regolare.

Tempi più celeri per il rilascio del nulla osta e rilascio automatico

Il Decreto Cutro prevede per i flussi 2023 un termine massimo di 60 giorni per la chiusura della procedura innanzi alla Prefettura di competenze (non più 30 giorni come per il 2022).

Inoltre, in casi di superamento di tale termine, e in mancanza di elementi ostativi (ossia impeditivi) da parte della Questura, è previsto che lo Sportello Unico Immigrazione rilasci automaticamente il nulla osta al datore di lavoro.

Precedenza alle domande non accolte nei precedenti flussi

Il Decreto prevede inoltre che le domande che non vengono accolte per mancanza di quote potranno essere valutate, previo rinnovo della domanda stessa, con priorità nell’ambito delle quote disponibili nei successivi decreti flussi. Quindi le domande che siano state rifiutate nell’ambito dei flussi 2022 potranno essere ripresentate e valutate con precedenza nelle quote di questo turno.

Revoca del nullaosta / visto in caso di successivo accertamento di elementi impeditivi.

Se successivamente al rilascio del nullaosta o del visto dovesse essere accertato che quel lavoratore o datore di lavoro non avevano i requisiti per l’accoglimento della domanda, potranno essere revocati sia l’autorizzazione della Prefettura che il visto di ingresso.

Allo stesso modo, se il cittadino straniero ha già fatto ingresso in Italia potranno essere revocati il contratto di soggiorno o il permesso di soggiorno rilasciato dalla Questura.

Articolo realizzato per Stranieri in Italia da: Federica Merlo, avvocato

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