Roma, 8 giugno 2021 – Premesso che la residenza è per legge il luogo in cui la persona vive abitualmente, e quindi deve corrispondere con l’indirizzo della propria abitazione principale, ogni cambiamento deve essere comunicato al Comune in cui avviene il trasferimento entro 20 giorni, che si tratti dello stesso o diverso Comune.
Tale comunicazione è necessaria ed obbligatoria perché la residenza è determinante (tra le tante ipotesi) per:
- richiedere certificati anagrafici;
- L’iscrizione alle liste elettorali;
- L’assegnazione del medico di famiglia e del pediatra;
- L’individuazione della competenza territoriale del Tribunale in caso di procedimenti civili;
- La ricezione di atti giudiziari e raccomandate.
Le iscrizioni, variazioni o cancellazioni anagrafiche sono comunicate d’ufficio alla Questura competente per territorio.
Quindi, la mancata comunicazione comporterebbe il rischio di risultare irreperibili e, comunque, che le notifiche e comunicazioni di atti importanti (quali gli atti giudiziari o notifiche sul proprio permesso di soggiorno) vengano ritenute come correttamente effettuate se dovesse risultare che non si abita più al vecchio indirizzo e non si è effettuato il cambio residenza.
In caso di rinnovo del permesso di soggiorno, non ci sono impedimenti ad effettuare il cambio residenza ma è anche importante ricordare che entro 60 giorni dal rilascio del nuovo permesso è obbligatorio CONFERMARE al Comune di residenza il proprio indirizzo abituale, con la comunicazione di dimora abituale, allegando copia del nuovo permesso di soggiorno.
In caso contrario, il Comune potrebbe cancellare la residenza. Per evitare ciò, sarà quindi opportuno sia comunicare la dimora abituale rispettando il termine di 60 giorni, sia fare attenzione ad eventuali raccomandate del Comune, che prima di procedere alla cancellazione deve comunque sempre avvisare il destinatario del provvedimento.
Articolo realizzato per Stranieri in Italia da: Federica Merlo, avvocato