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È Martisor, la festa di primavera dei romeni

Il 1 marzo ci si scambia auguri e un piccolo regalino portafortuna. Immancabili i due fili bianco e rosso, segno di unione e armonia

 

 

Roma – 1 marzo 2017 – Tutto in una spilla. Un cuore, un fiore, una farfalla,uno spazzacamino, tante sono le figure umane e le cose che possono essere raffigurate. 

In Romania il 1°marzo si celebra Martisor (“piccolo marzo”) e c’è l’usanza di offrire alla persona amata un piccolo regalino, un piccolo oggetto che viene appeso ad un cordoncino fatto dall’intreccio di un filo bianco con un filo rosso. Questa spilla la si offre alla persona cara che lo porterà per tutto il mese, o almeno nei primi giorni, attaccata al vestito proprio sopra al cuore.Antica tradizione della regione carpatica, questa usanza ebbe inizio da quando la gente cominciò a festeggiare con un rituale appropriato l’arrivo della primavera. 

Ai tempi delle popolazioni daciche questo oggettino era considerato magico e proteggeva i bambini e gli animali. Esso rappresentava il dio “Marsyas Silen”, inventore del flauto, e aveva una grande  influenza sopra l’intera natura.  Per questo la spilla la si portava per tutto l’anno a partire dal 1° marzo.  Il cordoncino intrecciato dai  due fili  uno rosso e uno bianco riveste anch’esso una notevole importanza.

 Il rosso rappresenta il sole, la forza del fuoco, la passione e la donna, il bianco invece rappresenta l’importanza dell’acqua, le nuvole ed anche l’intelligenza dell’uomo. Inoltre la combinazione e l’intreccio di questi due colori significa l’unità fra uomo e donna, il congiungersi di queste due forze opposte che determinano il nuovo ciclo della vita.

È molto importante anche il pensiero positivo con il quale si offre questo piccolo oggetto. Il modo con il quale lo si offre, deve essere un rituale di armonia, perché si dice che esso ti protegga come la porta e le finestre di una casa. Lo si offre in modo speciale ai bambini e alle  giovani  donne  per essere  protette  dal  male  e  dalle malignità, dalle malattie e anche per non essere bruciate dal sole. 

 In zone come la Moldova,  le giovani ragazze, dopo che lo portavano un po’ di giorni sempre attaccato al vestito all’altezza del cuore, era tradizione che lo appendessero al primo albero fiorito che incontravano, così per portare prosperità nella vita. Oggi lo si offre insieme con un mazzetto  di primi fiori  di “ghiocei“, i  fiori  che con il  loro  sbocciare annunciano l’arrivo della primavera in Romania.

Sicuramente queste sono quelle tradizioni popolari che continuano a scaldare il cuore anche dopo centinaia di anni, anche dopo la massificazione dei gusti dovuta alla globalizzazione. Che anche in Romania comincia a far sentire forte la sua presenza, imponendo feste rituali che non fanno parte della tradizione di quel paese, come la festa di San Valentino che con la sua appendice commerciale fatta di gadget, cioccolatini e fiori smuove un fatturato di miliardi di euro ogni anno.  

In Italia sarà molto difficile trovare qualcuno che sfoggi questa spilla il 1° marzo, sia perché non è usanza sia perché non è facile reperirle già confezionate. In Romania invece in quei giorni è un esplodere di colori di primavera e di spille del “martisor”, già pronte per essere regalate. Le si possono trovare in vendita ovunque a poche migliaia di lei (pochi centesimi di euro), ma chi ci tiene per davvero confeziona da solo le spille da regalare alle persone amate.

Aurelia Pop
Mediatrice culturale

 

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