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Isoke Aikpitanyi, cinquecento storie vere di tratta

Una donna che è riuscita a ribellarsi ai suoi sfruttatori racconta il calvario delle africane in Italia costrette a prostituirsi in italia. Per smuovere coscienze e provocare azioni concrete

Roma – 31 maggio 2011 – Isoke Aikpitanyi, nata in Nigeria a Benin City, è arriva in Italia nel 2000 per lavorare, ma è stata ingannata e resa schiava dalle mafie nigeriana e italiana. Liberatasi dall’oppressione, si è dedicata interamente alle altre decine di migliaia di ragazze nigeriane schiavizzate in Italia avviando il Progetto “Le ragazze di Benin City”, divenuto un’associazione.

Coautrice del libro La ragazza di Benin City, ha ricevuto numerosi premi per il suo impegno e in questi giorni sta girando tra le biblioteche di varie città per presentare il suo nuovo libro: “500 STORIE VERE: Sulla tratta delle ragazze africane in Italia”.

Basato sui risultati di un’indagine capillare svoltasi in tutta Italia e realizzata con il contributo del Ministero delle Pari Opportunità, il libro racconta con forza e concretezza le storie di centinaia di ragazze nigeriane rese schiave e costrette con l’inganno a prostituirsi dall’alleanza fra mafia nigeriana e criminalità italiana.

Sono tante le ragazze africane scomparse o uccise, ma questo non ferma il flusso illegale e ininterrotto di arrivi di migliaia di giovanissime, spesso minorenni, che da quasi vent’anni vengono condotte nel nostro paese. A tutte viene imposto un debito altissimo, fino a 80 mila euro, cui debbono far fronte nel tempo sotto la stretta e violenta sorveglianza della rete delle maman, diffuse capillarmente in tutto il territorio nazionale.

Eppure sta crescendo il numero delle ragazze che, come l’autrice del libro, si ribellano al ricatto della mafia e, attraverso percorsi diversi, riescono a liberarsi dal suo dominio.

La prostituzione coatta in Italia di migliaia di ragazze straniere non è solo una questione culturale e sociale relativa alla coscienza maschile, ma riguarda i diritti umani negati (la tratta di esseri umani), la violenza sulle donne (violenza psicofisica ripetuta) lo strapotere delle criminalità organizzate africana e italiana e, infine, l’inconsistenza e l’incoerenza delle relazioni internazionali Italia-Africa ed Europa-Africa.

Per anni Isoke ha trascorso – e trascorre tuttora – le sue giornate aiutando altre ragazze schiavizzate a sopravvivere innanzitutto e a cercare di liberarsi dalla condizione di sfruttamento, girando l’Italia a raccontare la sua e le altre storie per smuovere coscienze e provocare azioni concrete, trasformazione di comportamenti maschili, femminili, istituzionali.

Contributi significativi affiancano nel libro la denuncia della tratta: quelli dello scrittore Roberto Saviano, dei musicisti inglesi Michael Nyman e David McAlmont, dell’artista americana Martha Rosler, cui si accompagnano le riflessioni di Claudio Magnabosco e Gianguido Palumbo, due uomini italiani impegnati nelle reti e nelle associazioni contro la tratta per un cambiamento delle responsabilità maschili.

Stephen Ogongo

Leggi anche:
Isoke’s new book reveals sad world of victims of forced prostitution  (Africa-news.eu)

 

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