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Crescono le imprese degli immigrati, sono oltre 200mila

I dati di Unioncamere. Boom tra cinesi e marocchini soprattutto nel nord del Paese

ROMA – Si moltiplicano in Italia gli imprenditori extracomunitari e il loro peso si fa sempre più sentire sulla demografia delle aziende italiane. Le imprese individuali guidate da un titolare non appartenente all’Unione europea hanno largamente superato a metà anno la soglia delle 200.000, concentrate in gran parte nelle regioni del Nord, ma presenti in gran numero anche nel Lazio e in alcune regioni del Sud come Campania e Sicilia.

Secondo la fotografia scattata da Unioncamere sulla base di Movimprese, la rilevazione sul movimento demografico delle imprese condotta da InfoCamere, a fine giugno gli imprenditori non europei erano 218.467: oltre 39 mila in Lombardia, quasi 23 mila in Emilia Romagna, 22 mila in Toscana, 20 mila in Veneto. In Campania si contavano a metà anno 13.810 imprese con titolare extracomunitario, in Sicilia 12.144 e nel Lazio quasi 18 mila.

Guardando alla nazionalità dei nuovi imprenditori, la stragrande maggioranza è arrivata in Italia dal Marocco: i titolari di impresa sono oltre 41 mila. Tra i paesi di provenienza segue la Cina, con oltre 28 mila imprese (basti pensare ai ristoranti, settore in cui i cinesi battono qualsiasi altra nazionalità, o alle industrie tessili in distretti come quello di Prato). Se le imprese marocchine sono infatti distribuite soprattutto tra Lombardia e Piemonte, la più alta concentrazione di quelle cinesi si trova invece proprio in Toscana, dove Unioncamere conta circa 6.200 aziende, quasi un quarto del totale.

Dopo Marocco e Cina è la vicina Albania il paese che ha dato all’Italia il maggior numero di nuovi imprenditori: oltre 22 mila. Seguono la Svizzera (16.284), il Senegal (13.663) e la Tunisia (10.192). Completano infine la top ten Egitto (8.957), Serbia e Montenegro (7.813), Bangladesh (6.636) e Nigeria (5.132 imprese).

(8 ottobre 2007)

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