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Irregolari: in Europa soltanto il 24% usufruisce delle cure mediche

La denuncia arriva dall’associazione ‘Medici del Mondo’. In Italia il dato sale al 55,2%

BRUXELLES – Per gli immigrati clandestini in Europa l’accesso alle cure mediche resta spesso solo sulla carta. La denuncia arriva dall’associazione ‘Medici del Mondo’ che ha condotto un’indagine in sette diversi paesi dell’Ue, tra cui l’Italia.

In assenza di dati sull’argomento, l’organizzazione diffusa in diverse parti del mondo, ha interrogato un campione di 835 immigrati irregolari oltre che in Italia, in Spagna, Belgio, Francia, Gran Bretagna, Grecia e Portogallo.

Pur con le differenze di legislazione da un paese all’altro, se il 78% delle persone in linea del tutto teorica avrebbe avuto diritto ad una copertura sanitaria, nella pratica ne ha beneficiato concretamente solo il 24%. Ma in Italia, dove è previsto un accesso pressoché totale (99,3%), l’inchiesta (136 i clandestini consultati) indica che ne ha usufruito un più della metà, ossia il 55,2% degli interrogati.

L’indagine – presentata a Bruxelles in vista della conferenza europea su salute e immigrazione che si terrà giovedì e venerdì prossimi a Lisbona – indica tra le principali cause del mancato accesso alle cure soprattutto la cattiva informazione. Nel 32% dei casi i clandestini dicono di non conoscere i loro diritti alle cure, mentre il 24% teme che andando all’ospedale possa essere denunciato; non poche anche le barriere linguistiche. Il deficit d’informazione è alto, si legge nel rapporto di ‘Medici del Mondo’, in Italia ed ancora di più in Belgio e Francia.

Poche donne immigrate clandestinamente, ad esempio, sanno che possono vaccinare gratuitamente i loro figli. Il 54% degli immigrati interrogati nei sette paesi Ue presi in esame afferma di non sapere che può usufruire di un test gratuito per l’Hiv: in Italia la percentuale sale fino al 63% e in Grecia all’83,7%.

"I ‘sans-papiers’ sono le persone più vulnerabili di fronte alle epidemie e paradossalmente quelle più lontane dai servizi sanitari. L’assenza di cure – spiega la presidente dell’associazione in Spagna, Teresa Gonzalez – mette in pericolo le persone interessate, ma anche l’intera comunità".L’associazione ‘Medici del Mondo’, che ha creato due anni fa un osservatorio sull’accesso alle cure, sottolinea che le persone interessate dall’indagine vivono tutte in condizioni difficili: il 40% ha un alloggio precario e l’11% vive per strada, ma in Italia il 60% dice di avere un lavoro (in Francia il 34% e in Belgio il 40%). Solo due su dieci ritengono di non essere in buona salute. Un terzo degli interrogati nel nostro Paese ha problemi di alcolismo e un 18,8% fa uso di droghe.

In Italia l’accesso alle cure gratuite per gli immigrati irregolari è garantito all’ospedale per interventi essenziali e urgenti, maternità, vaccinazioni o malattie infettive. Tra i paesi esaminati è in Grecia la norma più restrittiva che praticamente rende l’accesso alle cure quasi impossibile

(26 settembre 2007)

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