In un anno e mezzo ne sono entrati quasi 400mila. Fanno mestieri inseriti nel "Catálogo de puestos de difícil cobertura"
MADRID, 29 AGO – Sono 210.052 i lavoratori stranieri arrivati in Spagna nel 2006 grazie a un’offerta di lavoro, e alla fine di quest’anno saranno ancora di più, se è vero che fio a giugno scorso i contratti di lavoro già firmati erano 178.754.
I dati pubblicati ieri dal quotidiano El Pais evidenziano come a fare incetta di lavoratori stranieri sono le grandi catene di servizi e le cooperative agricole. Quest’anno come l’anno scorso in testa alla classifica per nazionalità ci sono i rumeni col 21% (36% nel 2006) e i marocchini col 17% (12% nel 2006).
Fino al 2005, precisa il quotidiano, assumere un lavoratore all’estero non era così facile, dal momento che l’imprenditore doveva provare che nessuno spagnolo fosse interessato a quel tipo di lavoro. Due anni fa il governo ha però creato il "Catálogo de puestos de difícil cobertura", un elenco di mestieri snobbati dagli spagnoli, dando parallelamente il via a una grande sanatoria che ha messo in regola 600 mila lavoratori stranieri.
Ogni tre mesi il ‘Servizio nazionale d’impiego elabora in ogni provincia, d’accordo con imprese e sindacati, una lista di settori, per i quali sono necessari lavoratori, nei quali gli spagnoli non possono o non vogliono essere assunti. Successivamente il ministero del Lavoro concede ai lavoratori stranieri richiesti un permesso di residenza in una provincia e un determinato settore d’attività.
Durante l’anno gli immigrati potranno lavorare solo in quella provincia e in quel determinato settore. Tuttavia alla fine del contratto i lavoratori hanno la possibilità di prorogare il permesso cambiando sia provincia che settore a patto di ottenere un impiego legale. Cosa che, secondo ‘El Pais’, ottiene la maggioranza.
(30 agosto 2007)