Roma, 14 dicembre 2020 – Solo nel 3,4% dei casi il traffico di esseri umani è legato ad altri reati transnazionali come il business della droga e delle armi o il contrabbando di sigarette. Le organizzazioni criminali che gestiscono la tratta di migranti raramente, dunque, sovrappongono a questo genere di illeciti altri reati. Una conclusione che rende difficile giustificare controlli più severi sui flussi migratori con l’assunto che il traffico di migranti porti con sé narcotraffico, vendita di armi, contrabbando.
E’ quanto emerge da una ricerca di Transcrime, il Centro di ricerca interuniversitario sulla criminalità transnazionale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, dell’Alma Mater Studiorum Università di Bologna e dell’Università degli Studi di Perugia, illustrata nel corso di un webinair a cui hanno preso parte, tra gli altri, anche studiosi dell’Università Americana de Il Cairo, esperti dell’International Institute of Siracuse, della Florida International University.