Roma, 13 marzo 2024 – L’Eurocamera ha espresso il suo consenso all’aggiornamento della direttiva sui permessi unici combinati di lavoro e di soggiorno per i cittadini provenienti da paesi terzi. Questo passo importante mira a semplificare e armonizzare il processo di concessione del permesso per coloro che desiderano vivere e lavorare all’interno dell’Unione Europea, garantendo nel contempo un quadro comune di diritti per i lavoratori di paesi terzi.
Permesso unico lavoro-soggiorno, via libera dell’Ue
La direttiva originaria, adottata nel 2011, ha istituito una procedura amministrativa unificata per il rilascio dei permessi. L’aggiornamento approvato mercoledì, invece, ha introdotto importanti modifiche per migliorare l’efficienza e la flessibilità del sistema. Il nuovo testo è stato adottato con un ampio margine di consenso, registrando 465 voti favorevoli, 122 contrari e 27 astensioni. Ora, con l’approvazione definitiva da parte del Consiglio dell’Unione Europea, la direttiva entrerà in vigore.
Tra le principali novità introdotte, i deputati europei hanno fissato un limite massimo di 90 giorni per la decisione sulle domande di permesso unico. Riducendo significativamente, quindi, i tempi rispetto ai quattro mesi previsti dalla versione precedente. Inoltre, le procedure relative a casi particolarmente complessi potranno beneficiare di un’estensione di 30 giorni. Inoltre, i titolari di un permesso unico avranno il diritto di cambiare datore di lavoro, occupazione e settore lavorativo. Durante i negoziati, poi, è stato stabilito che sarà sufficiente una semplice notifica da parte del nuovo datore di lavoro per effettuare il cambio. Tuttavia, gli Stati membri avranno la facoltà di imporre un periodo iniziale fino a sei mesi durante il quale non sarà consentito cambiare datore di lavoro. Alcune eccezioni, però, potrebbero essere ammesse in caso di gravi violazioni contrattuali da parte del datore di lavoro.
Infine, la direttiva prevede un periodo di tempo più lungo per i titolari di permesso unico disoccupati. Avranno, infatti, fino a tre mesi, o sei se il permesso è stato rilasciato da più di due anni, per trovare un nuovo impiego prima che il permesso venga ritirato. Questa disposizione mira a fornire una maggiore sicurezza e stabilità ai lavoratori immigrati sul territorio europeo.
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