Roma, 7 giugno 2024 – La Procura di Napoli ha messo sotto la lente d’ingrandimento circa 80 casi di ingressi illegali di migranti nel territorio campano, con una ventina di indagati coinvolti. L’inchiesta, che si sviluppa da tempo, ha guadagnato nuova attenzione dopo che la Premier Giorgia Meloni ha rilanciato il tema presentando un esposto alla Procura nazionale antimafia tre giorni fa.
Focus sull’Area Vesuviana e i Migranti dal Bangladesh
L’indagine, ancora in fase avanzata, si concentra principalmente sull’area vesuviana e sugli ingressi di immigrati provenienti dal Bangladesh. Le prime informazioni trapelate suggeriscono che la catena dell’illegalità coinvolgerebbe non solo i migranti, ma anche imprese compiacenti, intermediari, legali, e consulenti dei Centri di assistenza fiscale. Questi ultimi sarebbero impegnati nelle pratiche burocratiche necessarie per far apparire i migranti come lavoratori già assicurati di un posto di lavoro in Italia.
La Rete dell’Illegalità e il Ruolo della Criminalità Organizzata
Secondo gli inquirenti, ogni ingresso illegale comportava un pagamento di diverse migliaia di euro, somma che veniva poi suddivisa tra gli affiliati dell’organizzazione criminale. L’inchiesta non esclude che anche la criminalità organizzata locale possa essere coinvolta nella vicenda. Inoltre, la rete per gli ingressi dal Bangladesh potrebbe essere stata replicata in altre aree della Campania, facilitando l’ingresso di extracomunitari da diversi Paesi.
Le Autorità e la Risposta del Governo
Il Procuratore capo di Napoli, Nicola Gratteri, ha rassicurato l’opinione pubblica sulla serietà con cui le autorità stanno affrontando la situazione: “Stiamo sul pezzo e non siamo preoccupati: abbiamo migliaia di uomini delle forze dell’ordine, abbiamo magistrati di altissimo livello e monitoriamo qualsiasi tipo di fenomeno”.
La Premier Meloni, durante una dichiarazione recente, ha sottolineato l’attenzione del governo sulla questione: “Il governo ha monitorato i flussi di ingresso in Italia per motivi di lavoro e i dati che sono emersi sono inquietanti. Da alcune regioni, su tutte la Campania, abbiamo registrato un numero di domande di richiesta di lavoro per extracomunitari sproporzionato rispetto ai datori di lavoro”.
L’inchiesta prosegue e gli inquirenti non escludono ulteriori sviluppi che potrebbero ampliare il raggio d’azione delle indagini ad altre regioni e coinvolgere ulteriori figure nell’ambito della criminalità organizzata.