in

Inclusione sociale e mediazione interculturale: un convegno a Napoli punta a un futuro di coesione

Roma, 29 ottobre 2024 – Si è tenuta ieri presso Palazzo Corigliano a Napoli una Giornata di studio dedicata al tema della mediazione interculturale e del suo ruolo cruciale nell’inclusione sociale e nell’accesso ai servizi pubblici essenziali. Promossa dal Dipartimento Asia, Africa e Mediterraneo e dal Dipartimento di Studi Letterari, Linguistici e Comparati dell’Università L’Orientale, l’iniziativa ha raccolto esperti, docenti e rappresentanti istituzionali, focalizzando l’attenzione su settori come quello giudiziario, sanitario e scolastico.

Durante l’evento è stato anche presentato il nuovo Master di primo livello in Mediazione Interculturale dell’Ateneo, pensato per rispondere alle crescenti esigenze di una società in continua trasformazione e per dotare i partecipanti delle competenze necessarie per supportare l’interazione tra culture diverse.

L’assessora regionale alla Formazione Professionale, Armida Filippelli, ha voluto ribadire l’impegno della Regione Campania nella promozione della pace e della coesione sociale: “Non faremo nessun passo indietro. È fondamentale adottare un approccio che favorisca l’interazione tra migranti di diverse etnie e religioni, andando oltre la mera integrazione,” ha dichiarato Filippelli. L’assessora ha inoltre espresso la volontà di istituzionalizzare la figura del mediatore culturale tramite un albo professionale, riconoscendo così il valore di questa figura.

Ai giovani iscritti al master è stato lanciato un invito a farsi promotori di un movimento che rafforzi il ruolo dei mediatori culturali, in collaborazione con la Regione, per costruire un futuro di speranza e pace. “Il nostro obiettivo è una società più equa e inclusiva, capace di rispondere alle sfide poste dalla crescente diversità culturale,” ha commentato.

Il convegno ha evidenziato l’importanza di un supporto istituzionale nei diversi ambiti in cui opera la mediazione culturale, sottolineando l’esigenza di superare le barriere linguistiche e culturali che ostacolano l’accesso ai servizi pubblici essenziali. Con una popolazione straniera pari al 6,5% della popolazione complessiva, la Campania presenta una presenza significativa di categorie vulnerabili, come donne e minori, che necessitano di un’assistenza specifica e di servizi adeguati.

Questa iniziativa segna un passo importante verso la costruzione di una società campana capace di affrontare i cambiamenti del presente, investendo nella mediazione interculturale come strumento chiave per una convivenza inclusiva e pacifica.

Clicca per votare questo articolo!
[Totale: 2 Media: 5]

Papa Francesco: “L’Italia non fa figli, quindi ha bisogno dei migranti”

Gli stranieri in Molise nel 2023: dati e tendenze dal Dossier Immigrazione Idos