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4,8 milioni per finanziare le motovedette tunisine: la società civile italiana presenta ricorso al TAR

Roma, 17 aprile 2024 – La collaborazione tra Italia e Tunisia nel contrasto agli sbarchi dei migranti irregolari è al centro di un acceso dibattito, alimentato dalle contestazioni delle associazioni ASGI, ARCI, ActionAid, Mediterranea Saving Humans, Spazi Circolari e Le Carbet. Queste organizzazioni, infatti, hanno impugnato con istanza cautelare il finanziamento di 4.800.000 euro del Ministero dell’Interno italiano alla Guardia Nazionale tunisina (G.N.), presentando la propria causa di fronte al TAR del Lazio, fissando l’udienza per il 30 aprile.

Migranti, quanto costano gli accordi con la Tunisia

Il sostegno finanziario alla G.N. tunisina, finalizzato al potenziamento delle sue capacità operative attraverso il trasferimento di sei motovedette, è stato oggetto di critiche da parte delle associazioni ricorrenti, che lo ritengono illegittimo e in violazione dei diritti umani fondamentali. In particolare, si contesta che tale sostegno possa aumentare il rischio di violazioni dei diritti dei migranti e che sia contrario alla normativa nazionale che vieta il finanziamento e il trasferimento di armamenti a paesi terzi responsabili di gravi violazioni delle convenzioni internazionali sui diritti umani.

Secondo le organizzazioni contestatrici, poi, la G.N. tunisina è stata responsabile di numerose violazioni dei diritti umani durante le operazioni di intercettazione in mare e dopo lo sbarco in Tunisia. Tali abusi, ampiamente documentati da varie organizzazioni internazionali e dalle Nazioni Unite, includono manovre pericolose che hanno causato naufragi e la morte di migranti, l’uso di violenza fisica e minacce con armi da fuoco e bastoni, nonché deportazioni illegali verso le zone di frontiera con la Libia e l’Algeria. L’accusa contesta, inoltre, la procedura di finanziamento e trasferimento delle motovedette, sostenendo che sia avvenuta senza il coinvolgimento dei ministeri degli Esteri e della Difesa, e senza il rispetto dei meccanismi di controllo stabiliti dalla legislazione nazionale e europea.

In risposta alle contestazioni, un pool di avvocati ha presentato il ricorso con l’obiettivo di ottenere la sospensione immediata dell’accordo di finanziamento in attesa dell’esame del merito della causa.

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