Roma, 26 giugno 2025 – Entro il prossimo autunno, a Lampedusa sarà finalmente attivato un Servizio Oncologico Decentrato (SOD), che consentirà ai pazienti dell’isola di ricevere le chemioterapie direttamente sul territorio, senza dover affrontare i disagi dei trasferimenti verso la terraferma.
La novità è frutto di un protocollo d’intesa firmato questa mattina tra il Policlinico “Paolo Giaccone” di Palermo, l’Istituto nazionale per la promozione della salute delle popolazioni migranti (INMP), l’ASP di Palermo, il Comune di Lampedusa e l’Assessorato regionale della Salute. Alla firma erano presenti l’assessore regionale della Salute Daniela Faraoni, la direttrice generale del Policlinico Maria Grazia Furnari, il direttore generale dell’INMP Cristiano Camponi, il direttore sanitario dell’ASP di Palermo Antonio Levita e il sindaco di Lampedusa Filippo Mannino.
Il nuovo servizio oncologico sarà ospitato presso il Poliambulatorio di Lampedusa e sarà supportato dall’AOUP, che metterà a disposizione le figure professionali necessarie alla somministrazione delle terapie, nonché alla preparazione dei farmaci antiblastici tramite la propria Unità Farmaci Antiblastici (UFA).
“Questa iniziativa rappresenta un segno tangibile dell’impegno delle istituzioni per garantire ai pazienti lampedusani le cure oncologiche evitando loro di spostarsi dal proprio domicilio”, ha dichiarato Maria Grazia Furnari.
“Il progetto – ha aggiunto Alberto Firenze, direttore sanitario del Policlinico – è concepito come una sperimentazione replicabile in altre aree geograficamente isolate, con l’obiettivo di avvicinare le cure ai pazienti e decongestionare i grandi centri di assistenza”.
Il trasporto di personale sanitario e farmaci sarà garantito da voli di linea operati dalla compagnia aerea titolare della continuità territoriale, secondo un protocollo d’intenti con il Comune di Lampedusa. In base alle prime stime, è previsto almeno un accesso mensile del personale sanitario sull’isola, con possibilità di aumento in base alle necessità dei pazienti.
Il progetto prevede inoltre:
- Monitoraggio della malattia
- Attivazione di servizi di screening
- Campagne di prevenzione
- Formazione del personale sanitario locale
Si tratta di un intervento strategico per la sanità territoriale, che punta a rendere effettivo il diritto alla salute anche in contesti logisticamente svantaggiati, come quello di Lampedusa.