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Alfano: “Nei primi 5 mesi dell’anno giunti quasi 40mila migranti”

"Il fenomeno e' mutato nel tempo e riguarda soprattutto persone che chiedono protezione, fuggendo dalle drammatiche condizioni di vita esistenti nei loro Paesi".

Roma, 2 giugno 2014 – Nel fare una stima della dimensione quantitativa degli sbarchi occorre essere prudenti, ma e' un dato di fatto che, ''con l'accentuarsi dell'instabilita' politica del Nord Africa e della situazione di frammentarieta' che ha caratterizzato le condizioni della Libia, ancora priva di un interlocutore di governo affidabile, i fattori di push immigration restano attestati su valori molto alti''.

A dirlo il ministro dell'Interno Angelino Alfano tornato il 28 maggio davanti al Comitato parlamentare di controllo sull'attuazione dell'Accordo di Schengen, di vigilanza sull'attivita' di Europol, di controllo e vigilanza in materia di immigrazione per il seguito dell'audizione nelle materie di competenza del Comitato, con particolare riferimento alle politiche in materia di immigrazione.

Alfano ha detto che nei primi cinque mesi di quest'anno gli arrivi di migranti sono stati 39.538, e che il fenomeno e' mutato nel tempo riguardando oggi soprattutto ''persone che chiedono protezione, fuggendo dalle drammatiche condizioni di vita esistenti nei loro Paesi. Questo dato incontrovertibile, che ha mutato la natura del fenomeno e la tipologia del migrante, determina condizioni diverse di trattamento dello straniero.

Non e' in gioco, in altri termini, l'efficacia del dispositivo di pattugliamento, cioe' una sua presunta incapacita' di intercettare il flusso dei migranti, quanto l'obbligo di accogliere queste persone. E' chiaro che questo e' un obbligo dell'Europa, come soggetto politico e istituzionale, e non di un singolo Paese che ne fa parte e che avrebbe l'unico torto di dover presidiare una frontiera marittima comune''.
 

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