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Immigrazione e asilo. Il programma dell’Italia per il semestre Ue

Favorire l’immigrazione legale, contrastare flussi irregolari e trafficanti. Ma all’Unione il governo italiano chiede “coordinamento” ed “effettiva solidarietà”

Roma – 3 luglio 2014 – Matteo Renzi ieri a Strasburgo ne ha parlato quasi di sfuggita, ma "Europa, un nuovo inizio", il programma per il semestre di presidenza presentato dal nostro governo, affronta diffusamente i temi dell’immigrazione e dell’asilo, indicando una lunga serie di interventi.

“Tenuto conto che l’Unione europea è soggetta a pressioni migratorie strutturali, in parte come conseguenza dei profondi cambiamenti sociali e politici che interessano vaste regioni limitrofe, la Presidenza – si legge nel programma – incoraggerà il Consiglio ad aggiornare la propria azione”.

L’Ue verrà invitata a concentrarsi sul  “coordinamento delle azioni intraprese dagli Stati membri “ attraverso l’Agenzia europea per la gestione della cooperazione operativa alle frontiere esterne (FRONTEX), l’Ufficio di polizia europeo (Europol) e l’Ufficio europeo di sostegno per l’asilo (EASO). E bisogna “sostenere pienamente gli sforzi di FRONTEX volti a concludere accordi di cooperazione operativa con i paesi terzi”.

Nel programma si parla di “partenariati per la mobilità” e “piattaforme di dialogo regionali” con i Paesi terzi. Dialogo e cooperazione serviranno a “sostenere concretamente i canali legali di ingresso a livello politico ed economico, nonché a prevenire e combattere l’immigrazione irregolare e tutte le forme di criminalità ad essa connesse.

È necessario promuovere la mobilità dei lavoratori, “in particolare nella regione del Mediterraneo” nel quadro di una “politica di apertura nei confronti dei paesi terzi di origine”. E per favorire la “circolazione dei cervelli” punta a una proposta di direttiva dedicata alle “condizioni di ingresso e soggiorno di cittadini di paesi terzi per motivi di ricerca, studio, scambio di alunni, tirocinio retribuito e non retribuito, volontariato e collocamento alla pari”.

L’Italia vuole anche incoraggiare le “politiche a favore dei minori stranieri non accompagnati, compresi quelli che chiedono asilo e/o le vittime di tratta, attraverso l’analisi e lo sviluppo di procedure operative e di buone pratiche in materia di accoglienza e identificazione”. Ad esempio, individuando criteri europei comuni di accertamento dell’età.

Particolare attenzione sarà riservata alla “continua integrazione dei cittadini dei paesi terzi, compresi coloro che hanno bisogno di protezione internazionale”, con l’obiettivo di “innalzare il livello delle prestazioni a livello europeo”. E si lavorerà anche “alla promozione e alla tutela della libertà di religione e di culto attraverso la mediazione sociale e il dialogo interculturale”.

La Presidenza italiana ritiene prioritaria “una politica di rimpatrio efficace e sostenibile, che rispetti pienamente i diritti dei migranti e tenga conto delle caratteristiche specifiche dei paesi di origine”. Punta alla “cooperazione pratica con i paesi terzi” a “promuovere il ricorso a meccanismi di rimpatrio volontario, attraverso campagne di informazione sostenute dalla Commissione e attuate dagli Stati membri”.

Pioritaria è anche “un’azione coerente per combattere la tratta di esseri umani”, particolare riguardo agli aspetti della prevenzione, della protezione delle vittime e delle attività di polizia. Servono  “procedure standard per gli operatori che entrano in contatto con le vittime, al fine di identificarle sistematicamente e consentirne la presa”.

Per quanto riguarda i controlli alle frontiere l’Italia ritiene indispensabile una “gestione integrata”, per “controllare meglio le frontiere esterne e combattere l’immigrazione irregolare, il traffico di migranti, la tratta di esseri umani e altre forme di criminalità”. E sarà impegnata a sostenere politiche che “favoriscano l’ingresso legale nell’Unione europea di cittadini di paesi terzi, garantendo nel contempo la sicurezza dei cittadini europei”, come il prevede il pacchetto “frontiere intelligenti”.

La nostra Presidenza vuole un “rafforzamento delle sinergie tra i vari organi e sistemi”, come Frontex, il SIS II, l’EUROSUR, Europol ed Eurojust. . In particolare, vuole rendere pienamente operativo EUROSUR, per  ”ridurre il rischio della perdita di vite umane in mare” e combattere flussi irregolari, tratta e traffico di droga, e sosterrà FRONTEX, anche nella conclusione di accordi di “cooperazione tecnica operativa” con i paesi terzi.

C’è poi il capitolo dedicato specificatamente all’asilo, per il quale l’Italia vuole impegnarsi a “ promuovere l’attuazione del Sistema europeo comune”.

Particolare attenzione sarà prestata alla prevenzione del cosiddetto fenomeno di “asylum shopping” e dei movimenti secondari di migranti verso gli Stati membri che offrono condizioni di accoglienza più attraenti”. Per determinare lo stato responsabile bisognerà rispettate “la gerarchia indicata dal Regolamento Dublino III “, ma anche “i diritti fondamentali tra cui, in particolare, il diritto all’unità familiare”.

L’Italia vuole anche affrontare la “questione complessa e irrisolta” del riconoscimento delle decisioni nazionali sulla protezione internazionale e sulla libera circolazione, anche per motivi di lavoro, dei beneficiari. Così come valorizzare l’attività e il ruolo dell’Ufficio europeo di sostegno per l’asilo (EASO).

Infine, “tenuto conto della particolare pressione sui sistemi di asilo nazionali di alcuni Stati membri, causata in parte dai flussi misti, la Presidenza proseguirà nello sforzo di promuovere un’effettiva solidarietà a livello europeo, in particolare nelle situazioni di emergenza”. Un enunciato generale, nel quale però è facile riconoscere l’ennesima richiesta dell’Italia a non essere lasciata sola di fronte ai barconi che continuano a solcare il Mediterraneo.

Scarica
Programma della Presidenza Italiana del Consiglio dell’Unione Europea

EP
 

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