Stefano Camilloni
"Occorre che le istituzioni si attivino perchè i valori si affermino sul degrado" Roma, 15 dicembre 2008 – "L’episodio di Rosarno, dove il ferimento di due extracomunitari ha determinato la protesta degli immigrati, ripropone drammaticamente il problema dell’accoglienza nel nostro Paese, dove l’immigrazione è oramai un fenomeno consolidato".
Lo ha afferma la parlamentare del Pd Doris Lo Moro, che nei giorni scorsi aveva sollevato la questione intervenendo nel corso di un dibattito alla Camera all’indomani di una visita nel Cie di Lamezia Terme.
"C’è una parte di immigrazione, non soltanto illegale – dice la parlamentare Pd – esposta a problemi di sussistenza quotidiana, che garantisce i lavori più umili e vive in strutture fatiscenti, in una condizione di marginalità aggravata, in alcune aree del Meridione, dalla presenza della criminalità organizzata. Situazioni come quelle del Casertano o di Rosarno, dove la miseria dei migranti e la violenza spesso diventano elementi di una realtà sociale della cui portata l’opinione pubblica si rende conto soltanto quanto esplode in fatti di cronaca, non sono ammissibili in un Paese progredito.
In Calabria, all’indomani dei fatti di Castel Volturno, non sono mancati – fa rilevare – casi di integrazione, dove la prima accoglienza degli immigrati è stata garantita grazie anche alla partecipazione attiva delle popolazioni oltre che delle istituzioni locali, che hanno giovato all’immagine della regione, e che oggi sono invece offuscati dai fatti registrati nel reggino. Occorre che le istituzioni e la popolazione si attivino perchè i valori si affermino sul degrado che, non a caso, registriamo oggi in una città il cui comune è stato sciolto di recente per infiltrazioni mafiose".
"Andare incontro ai bisogni degli ultimi – conclude Doris Lo Moro – è un modo per appropriarsi del proprio diritto di cittadinanza. Ciò a maggior ragione in una regione come la nostra che di esempi positivi e di consapevolezza dei diritti ha grande necessità".
