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Bologna, migranti costretti a dormire in strada per chiedere asilo: l’allarme dell’ASGI

Roma, 31 ottobre 2025 – Scene di disperazione davanti all’Ufficio immigrazione della Questura di Bologna, in via Bovi Campeggi 13/3, dove decine di persone sono costrette a passare la notte in strada per poter, al mattino, tentare di accedere agli sportelli per la presentazione della domanda di protezione internazionale.

A denunciare quella che definisce una situazione “drammatica, disumana e illegittima” è l’ASGI – Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione, che ha diffuso una lettera aperta firmata da numerose realtà bolognesi attive nel campo dei diritti umani e dell’accoglienza. Tra queste, La Casa del Mondo, YaBasta! Bologna, Il Cerchio dalla Libia, Refugees Welcome Italia ETS, Avvocati di Strada Bologna, Piattaforma di Intervento Sociale, Sportello Mederì e Next Generation Italy.

“File notturne e attese interminabili”

Secondo le organizzazioni firmatarie, l’attuale gestione dell’ufficio immigrazione “rende eccessivamente gravoso il diritto di presentare la domanda di asilo”, costringendo i richiedenti a dormire all’aperto anche con il freddo invernale. L’accesso agli sportelli, infatti, è consentito solo il martedì e il venerdì alle 8.30, con un numero limitato di ingressi.

La lettera denuncia inoltre “prassi illegittime”, come la richiesta di denuncia di smarrimento del passaporto per chi non dispone di documenti o la richiesta di documentazione alloggiativa, non prevista dalla normativa vigente.

Tempi insostenibili e violazione dei diritti

L’ASGI e le associazioni parlano anche di tempi di attesa irragionevoli: fino a tre mesi per la formalizzazione della domanda di protezione internazionale e tra sette e otto mesi per il rinnovo del permesso di soggiorno per richiesta d’asilo.

Una situazione che, denunciano, viola i diritti fondamentali delle persone migranti e mette a rischio la loro salute e dignità.

“Garantire un accesso dignitoso e umano”

Le associazioni chiedono alle istituzioni di intervenire immediatamente per porre fine alle prassi ritenute illegittime e garantire “l’effettivo accesso al diritto d’asilo in modo dignitoso e umano”.

Con l’arrivo del freddo e l’abbassamento delle temperature, l’appello si fa urgente: nessuno dovrebbe essere costretto a dormire per strada per esercitare un diritto riconosciuto dalla legge.

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