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Flussi. Click day truccato: 21 indagati chiedono di patteggiare

Roma, 30 ottobre 2025 – Procura di Napoli, giudizio immediato per 44 persone. L’inchiesta era partita dopo la denuncia di Giorgia Meloni su “flussi allarmanti” nelle domande del decreto flussi.

Avrebbero costruito a tavolino false assunzioni di migranti stagionali, incassando denaro dai lavoratori in cambio del permesso d’ingresso in Italia, salvo poi non assumerli, spingendoli così nella clandestinità. È il cuore dell’inchiesta della Procura di Napoli sul click day del decreto flussi, che ha già portato a 45 misure cautelari lo scorso giugno.

Oggi, 21 degli indagati hanno scelto la strada del patteggiamento, permettendo ai magistrati di recuperare altri 300mila euro, oltre ai due milioni già sequestrati in precedenza. Per gli altri, la Procura ha depositato la richiesta di giudizio immediato, che riguarderà in tutto 44 imputati.

L’indagine era scattata dopo che, nel giugno 2024, la premier Giorgia Meloni aveva denunciato alla Procura nazionale antimafia l’anomalo numero di domande di nulla osta provenienti da alcune regioni — in particolare la Campania — definendolo “totalmente sproporzionato rispetto al numero dei potenziali datori di lavoro”.

Le verifiche hanno riguardato circa 40mila domande, facendo emergere una rete guidata da tre avvocati, ciascuno a capo di un Caf, con la collaborazione di un poliziotto e il coinvolgimento di esponenti del clan camorristico Fabbrocino. Questi ultimi sfruttavano i propri contatti per partecipare all’affare o imporre estorsioni quando ne venivano esclusi.

Il meccanismo prevedeva il pre-caricamento delle domande sui sistemi tramite Spid di imprenditori compiacenti, mentre i migranti avrebbero pagato fino a 10mila euro per poter partecipare al click day.

Tra coloro che hanno chiesto di patteggiare figurano agenti della polizia municipale, avvocati, poliziotti e una quindicina di imprenditori. Altri 19 indagati saranno giudicati con rito abbreviato, mentre quattro affronteranno il processo ordinario.

La Procura ha inoltre sequestrato a Sorrento un appartamento acquistato con i proventi illeciti, riconducibile a uno degli avvocati coinvolti.

I fatti dimostrano ancora una volta come Giorgia Meloni avesse ragione”, ha commentato il senatore e commissario di Fratelli d’Italia Sergio Rastrelli, sottolineando la gravità di un sistema che ha sfruttato i canali legali dell’immigrazione per alimentare truffe e illegalità diffuse.

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