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Cinque migranti al giorno: la tragica media delle vittime nel Mediterraneo centrale nei primi sei mesi del 2024

Roma, 26 giugno 2024 – Il Mediterraneo centrale continua ad essere teatro di tragedie umane di proporzioni inaccettabili. Nei primi sei mesi del 2024, cinque migranti al giorno sono morti o dispersi lungo questa pericolosa rotta, secondo i dati recentemente diffusi dall’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM) in Libia. In totale, si contano 860 vittime dall’inizio dell’anno, di cui solo 332 corpi sono stati recuperati, mentre 528 persone restano disperse.

Questi numeri sono stati condivisi dall’OIM attraverso un post sui propri canali social, accompagnando la denuncia delle stesse cifre fatta qualche giorno fa in collaborazione con l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) e l’UNICEF. Le organizzazioni hanno espresso un “senso di profonda frustrazione” di fronte a naufragi che rappresentano “un fallimento collettivo, un segno tangibile dell’incapacità degli Stati di proteggere le persone più vulnerabili”.

Oltre alle tragiche perdite di vite umane, l’OIM ha specificato che, nei primi sei mesi del 2024, 8.754 migranti sono stati intercettati in mare e riportati in Libia, tra cui 285 minori. L’organizzazione ha anche segnalato il ritrovamento di dodici corpi in diverse zone del territorio libico.

Mentre il Mediterraneo centrale continua a mietere vittime, su un’altra rotta utilizzata dai trafficanti, quella del Mar Egeo che va dalla Turchia all’Italia, un gruppo di 77 migranti è stato tratto in salvo nelle ultime ore. Questi migranti si trovavano a bordo di uno yacht in avaria al largo delle isole greche di Amorgos e Astypalia e sono stati portati a Naxos, nelle Cicladi. In Spagna, le autorità hanno arrestato una ventina di persone giunte su una spiaggia di Granada a bordo di un gommone.

In questo contesto drammatico, si inserisce la dichiarazione congiunta dei capi del governo di Italia e Ungheria, Giorgia Meloni e Viktor Orbán, che si sono incontrati a Roma. I due leader hanno espresso piena consonanza sulla necessità di governare i flussi migratori. Hanno sottolineato l’importanza di consolidare il nuovo approccio europeo sviluppato negli ultimi mesi, basato su alcuni pilastri fondamentali: la difesa dei confini esterni, la lotta ai trafficanti e l’impegno a costruire un nuovo modello di cooperazione e partenariato con i Paesi di origine dei migranti.

Questa situazione complessa e dolorosa evidenzia la necessità di azioni concrete e coordinate a livello internazionale per affrontare le cause profonde delle migrazioni forzate e per proteggere la vita di migliaia di persone in cerca di un futuro migliore. La sfida è enorme, ma non può essere ignorata.

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