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Cittadinanza a Nosheen Butt, che rischiò la morte per “essere italiana”

Figlia di immigrati pakistani a Modena, fu massacrata quano si oppose a un matrimonio combinato. La madre morì difendendolà. Italiana “meriti speciali”

 

Roma – 9 novembre 2015 – Quando il tribunale di Modena condannò suo padre all’ergastolo, Nosheen Ahmad Butt disse: “Lui non è più mio padre e io non sono più pakistana: mi sento soltanto una ragazza italiana”. Ora italiana è diventata anche per la legge. 

Nosheen era arrivata in Italia nel 2004, per raggiungere la famiglia a Novi, vicino Modena. Aveva solo 14 anni e cominciò a vivere come i suoi coetanei, crescendo e divertendosi insieme a loro, come qualunque adolescente italiana. Il padre non gradiva e immaginava per lei un futuro ben diverso: darla in sposa a un connazionale che la ragazza non aveva mai visto. 

Quando il 3 ottobre 2010 la ventenne Nosheen disse no alle nozze combinate, in famiglia si scatenò la furia. Lei fu massacrata di botte dal fratello, condannato in primo grado a 20 anni di prigione, e finì in coma. La madre, che aveva cercato di difenderla, fu uccisa dal marito che voleva lavare nel sangue quello che considerava un disonore. 

Dopo la tragedia, arrivarono le cure, l’accoglienza in una comunità protetta, lo studio e i primi lavori da badante. E la condanna al carcere per quelli che un tempo erano i suoi familiari. Venerdì scorso, il consiglio dei ministri ha deciso di conferirle la “cittadinanza italiana per meriti speciali”.  

 “Un gesto concreto e doveroso nei confronti della signora Butt” spiega Palazzo Chigi in una nota. “Ha messo a rischio la propria vita per i principi di integrazione e di convivenza civili del nostro Paese. Peraltro a seguito della morte della madre, rimasta uccisa nel tentativo di difenderla, avrebbe oggi difficoltà a rientrare nel suo Paese natale”.

“Nosheen Amhad Butt ha scelto i nostri valori, i nostri costumi, ha scelto di essere occidentale, quando questo diventa un motivo per rischiare la vita, anche in casa” ha commentato il ministro dell’Interno Angelino Alfano. “Siamo onorati di avere come cittadina italiana una ragazza che ha resistito alla violenza con la fierezza di una donna che sa ribellarsi”.

 

Stranieriinitalia.it

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