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Colf e badanti, quanto costa l’assistenza domiciliare alle famiglie italiane

Roma, 3 dicembre 2020 – Quanto costa permettere a una persona anziana di avere assistenza domestica? In Italia, sono stati spesi 15,1 miliardi di euro per colf e badanti, una cifra della quale, per lo più, si devono occupare le famiglie. Solamente il 20% degli anziani, infatti, può permettersi un aiuto in casa di 25 ore a settimana. Più le ore aumentano, e più la percentuale diminuisce. Parliamo però di un settore che genera un grande impatto economico, perché in Italia coinvolge l’8% di tutti i lavoratori dipendenti. A sostenerlo è il Rapporto annuale 2020 del settore stilato dall’Osservatorio nazionale Domina in collaborazione con la Fondazione Leone Messa.

Colf e badanti, quando costa l’assistenza domenica a una famiglia italiana

La spesa annua, in Italia, per colf e badanti è di 8 miliardi. Quando si parla di collaboratrici familiari, invece, la cifra scende a 7,1 miliardi. Il totale della spesa complessiva sostenuta dalle famiglie italiane, quindi, è 15,1 miliardi. Elaborando i dati statistici della Ragioneria generale dello Stato, di Istat e Inps e includendo i lavoratori domestici non in regola, i quali rappresentano quasi il 60% del totale del settore, la collaborazione tra l’Associazione Domina e la Fondazione Leone Messa ha permesso di fornire un quadro generale della situazione. Considerando solo il lavoro regolare, infatti, emerge che la spesa annua si attesta sui 7,1 miliardi: di questi, 5,7 miliardi sono di retribuzione netta, e poi bisogna aggiungerci i contributi previdenziali e il Tfr.

Ciò che determina principalmente il costo di un lavoratore domestico è l’orario medio settimanale, ma anche gli anni di servizio e la preparazione. I costi annui variano dai 2mila euro (5 ore a settimana) ai quasi 15mila per un’assistenza di 54 ore con convivenza. Un costo piuttosto alto, e proprio per questo molte famiglie faticano a permettersi un’assistenza domiciliare.

Assistenza domiciliare, “per le famiglie è un costo gravoso”

La maggior parte, infatti, non può permettersi di coprire le spese utilizzando solamente la pensione dell’assistito. Secondo la ricerca, analizzando le entrate degli anziani con reddito prevalente da pensione e i consumi medi degli ultra 65enni che vivono da soli, il margine di risparmio da destinare a un aiuto domestico è molto ridotto. Si può dire che la maggior parte dei pensionati, il 55%, possa permettersi solo un’assistenza di 5 ore settimanali. Se le ore passano a 25, il dato cala in modo drastico al 20%. Solo pochissimi, poi, possono permettersi aiuti superiori.

E qui si inserisce il lavoro non in regola: in particolare quando si tratta di persone non autosufficienti, ricorrere a lavoratori non formati è l’unica possibilità. In questo caso, tra il 6 e l’8% dei pensionati, allora, può permettersele. Se invece il lavoratore è preparato, la percentuale si abbassa al 4%. “Per le famiglie l’assistenza degli anziani in casa è un costo gravoso: 8 miliardi solo per i lavoratori regolari. Abbiamo calcolato che questo impegno determina un risparmio per lo Stato pari a 10,9 miliardi di euro annui per i minori costi di gestione delle strutture per l’assistenza”, ha sottolineato Lorenzo Gasparrini, segretario generale di Domina.

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