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Conferenza cittadinanza. “Il Parlamento apra gli occhi”

Fini: “Tema ineludibile”. Delrio: “Allargando i diritti l’Italia sarà più forte”. Vendola: “Fare i conti con la realtà”. Camusso: “Non chiudersi nel Palazzo”

Roma – 6 giugno 2012 – “Auspico che  quanto prima, se non in questa, nella prossima legislatura, la legge  sulla cittadinanza venga modificata con una convergenza ampia perche’  non si tratta di un tema di destra o di sinistra ma attiene al  rispetto della dignita’ della persona e a valori che in quanto  universali non possono essere oggetto di continua e quotidiana  propaganda propria della campagna elettorale”.

Così Gianfranco Fini nel suo intervento alla “Conferenza nazionale per la  Cittadinanza”, organizzata oggi a Montecitorio dai promotori della campagna  “l’Italia sono anch’io”.  Secondo il Presidente della Camera, il diritto di diventare italiani per chi nasce  nel nostro Paese o ci arriva da piccolo, è diventato ormai  “ineludibile” ed “è antistorico continuare a sostenere che si e’ italiani solo  in ragione del cognome o del colore della pelle”.

A fine giugno in Aula alla Camera è stata calendarizzata una proposta di legge che va in questa direzione. “Non e’  detto – ha sottolineato Fini – che si discuta a giugno ma il semplice fatto che sia incardinata dimostra che si tratta di una questione che, almeno alla Camera,  verra’ affrontata entro la legislatura. Sono da tempo convinto che  occorra colmare un ritardo della societa’ italiana e la politica non  deve sfuggire”.

“Al Parlamento chiediamo di aprire gli occhi” esorta il presidente dell’Anci e portavoce della Campagna ‘Italia sono anch’io’, Graziano Delrio. “L’Italia – dice  – ha bisogno di una riforma vera” e di “aggiornare la legge sui minori che arrivano e nascono in Italia” oltre ”alla legge sul diritto di voto per coloro che pur non diventando cittadini sono regolari da tempo e sono espropriati di un diritto fondamentale”.

”Siamo diventati piu’ liberi e forti – ha ricordato Delrio – allargando i diritti. Quando c’e’ crisi si tende ad avere paura ad allargare i diritti ma questi sono una risorsa fondamentale. Non dobbiamo avere paura di fare queste scelte”. ”Tra 20 anni – ha concluso – non ci saranno piu’ 900 mila minori di origine straniera ma oltre 2 milioni di ragazzi stranieri su 10 milioni di minori. Questi ragazzi devono sentirsi parte di questa patria e chiamati alla costruzione dell’Italia. Non possiamo lasciarli fuori”.

Alla Conferenza è intervento anche il leader di Sel e presidente della regione Puglia, Nichi Vendola. “E’ necessario fare i conti con la realtà” ha detto riferendosi alle decine di migliaia di ragazzi nati in Italia da genitori stranieri che risiedono e lavorano nel nostro Paese, “si  tratta di sanare una situazione che e’ una vergogna. Una creatura che  nasce qui da noi, parla la nostra lingua o, addirittura il dialetto,  che studia e vive nelle nostre comunita’, deve essere accolta”.

Vendola ha auspicato anche “che il governo rifinanzi le politiche per  l’immigrazione e che possa fare un passo in piu’: immaginare il  permesso di soggiorno per la ricerca del lavoro. La maggior parte dei  migranti arriva da noi per cercare un lavoro. Allora -ha concluso – e’ difficile non fare i conti con questa  realta’. Si tratta di un atto di buon senso, che rappresenterebbe un  grande atto di civiltà”.

Per la Cgil, sindacato che è tra i promotori di l’Italia sono anch’io, è intervenuto il segretario generale Susanna Camusso. “Il tema della cittadinanza – ha detto – è un  tema di civilta’, il tratto indentitario di un paese che accoglie e  non si puo’ affrontare nella logica degli schieramenti di maggioranza  o minoranza, non si puo’ chiudere nella logica di palazzo E’ un tema da affrontare con una  responsabilita’ collettiva, altrimenti si rischia di essere in un  paese che ha una politica arretrata rispetto a cio’ che avviene”.

 

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