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Decreto flussi 2021, Coldiretti: “Bisogna risolvere il problema vaccini”

Roma, 24 gennaio 2022 – Con il Decreto flussi 2021 si dà la possibilità a 69.700 persone di entrare in Italia per motivi di lavoro subordinato stagionale e non stagionale, o per lavoro autonomo. L’apertura delle frontiere, tuttavia, rischia di essere vanificata dal fatto che molti braccianti provenienti da Paesi extracomunitari non possono lavorare in quanto vaccinati con il siero russo Sputnik o con quello cinese Sinovac, tutti e due non riconosciuti dall’Unione europea.

Decreto flussi 2021,

Questo limite deve essere assolutamente superato, soprattutto considerando il fatto che in Italia un prodotto agricolo su quattro viene raccolto da mani straniere. Si parla, infatti, di 358mila lavoratori provenienti da 164 Paesi diversi, i quali forniscono il 29% del totale delle giornate di impiego necessarie al settore. A dimostrarlo è l’ultimo dossier di Idos scritto in collaborazione con Coldiretti.

Per tutti questi motivi, il Decreto flussi 2021 è essenziale in Gazzetta salvare e garantire i raccolti e l’approvvigionamento alimentare. Perchè il settore è fortemente dipendente dal contributo dei lavoratori stranieri. Con la ripresa delle attività si prevede, inoltre, l’accentuarsi della mancanza di manodopera necessari nelle campagne.A maggior ragione in un momento in cui, con la pandemia, si è aperto uno scenario d’incertezza, accaparramenti e speculazioni. Cosa che spinge la corsa dei singoli Stati ai beni essenziali come l’energia e il cibo.

“E’ essenziale trovare le modalità per garantire la giusta ripartenza duratura alle attività agricole senza rischiare di paralizzare il settore a causa della mancanza di lavoratori. Gran parte delle persone impiegate nei campi arrivano dall’estero. Ogni anno attraversano il confine per un lavoro stagionale, spesso stabilendo durature relazioni professionali oltre che di amicizia con gli imprenditori agricoli. Inoltre, occorre anche dare la possibilità a percettori di ammortizzatori sociali, studenti e pensionati, di poter essere impiegati nei campi attraverso una radicale semplificazione del lavoro agricolo. Con un provvedimento che interesserebbe almeno 25mila italiani in un momento in cui tanti lavoratori sono in cassa integrazione per via della pandemia. E le fasce più deboli della popolazione sono in difficoltà”, hanno dichiarato in proposito Gianluca Boeri, Presidente Coldiretti Liguria, e Bruno Rivarossa, Delegato Confederale.

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