Roma, 10 febbraio 2025 – La UIL lancia un appello per la revisione del Decreto Flussi, denunciandone le criticità e chiedendo un immediato confronto istituzionale. Secondo il segretario confederale della UIL, Santo Biondo, l’attuale sistema di assegnazione delle quote di ingresso per i lavoratori migranti risulta inefficace e dannoso, contribuendo all’espansione del mercato illegale dei permessi e ledendo i diritti dei lavoratori.
Un sistema inadeguato e squilibrato
Nel 2025 il Governo ha previsto 180 mila quote di ingresso per lavoratori migranti, distribuite in quattro “click day”. Tuttavia, già il primo appuntamento ha evidenziato le carenze del sistema: le 25 mila quote disponibili per i cittadini di Paesi con accordi bilaterali con l’Italia sono state assegnate in soli quattro minuti. Questo episodio dimostra, secondo Biondo, il profondo squilibrio tra la domanda reale di lavoro e il numero insufficiente di quote disponibili.
Una lotteria anziché un processo trasparente
Biondo ha sottolineato come l’attuale meccanismo di selezione assomigli più a una lotteria che a un sistema regolato ed equo, penalizzando i datori di lavoro onesti. Nel 2024, ad esempio, solo una piccola parte dei nulla osta concessi si è trasformata in veri e propri contratti di lavoro. Questo dimostra che il sistema di chiamata a distanza non facilita l’immigrazione regolare, bensì alimenta la presenza di intermediari senza scrupoli, favorendo fenomeni di dumping lavorativo e sfruttamento.
Le richieste della UIL
Per contrastare questi problemi, la UIL propone soluzioni concrete:
- Creazione di percorsi di ingresso legali più diversificati ed efficienti;
- Regolarizzazione dei lavoratori già presenti in Italia e impiegati nel lavoro nero;
- Potenziamento della pubblica amministrazione per ridurre i tempi di attesa per i permessi di soggiorno;
- Un nuovo sistema di incontro tra domanda e offerta di lavoro, basato sulle reali esigenze del mercato.
Un tavolo di confronto per una riforma equa
Alla luce di queste problematiche, Biondo ha ribadito la necessità di aprire un tavolo di confronto a Palazzo Chigi con il Sottosegretario Alfredo Mantovano e le parti sociali. L’obiettivo è individuare soluzioni sostenibili e funzionali per una gestione più equa ed efficace dei flussi migratori, superando un sistema che oggi appare inadeguato e fonte di criticità strutturali.