in

I Ventisette si preparano ad aprire nuovi negoziati di adesione con l’Ucraina e la Moldavia: sfide e opportunità

L’allargamento dell’Unione europea potrebbe portare benefici economici ma richiede sacrifici e solleva preoccupazioni tra i membri

Roma, 31 maggio 2023 – Entro la fine dell’anno, i Ventisette Paesi membri dell’Unione europea dovrebbero prendere una decisione cruciale riguardo all’apertura dei negoziati di adesione con l’Ucraina e la Moldavia. Un vertice di capi di Stato e di governo provenienti dai Paesi membri e dai Paesi vicini, che si terrà domani a Chișinău, potrebbe fornire segnali positivi in vista di questo importante passo. Tuttavia, l’arrivo di nuovi membri nell’UE comporterà notevoli sacrifici, soprattutto per i Paesi dell’Est.

Secondo Michael Emerson, ricercatore del Center for European Policy Studies (CEPS) di Bruxelles, al momento lo scenario più probabile è che i Ventisette Paesi membri si accordino a dicembre per aprire i negoziati di adesione con l’Ucraina e la Moldavia. La guerra russo-ucraina ha spinto a offrire prospettive comunitarie a questi Paesi, mettendo da parte le preoccupazioni riguardo all’instabilità e aprendo le porte dell’Unione europea. Tuttavia, ci sono ancora incertezze da affrontare nel corso dell’anno.

Oltre all’impatto del conflitto russo-ucraino, è evidente il ritardo economico dell’Ucraina e della Moldavia. Secondo un recente rapporto della Commissione europea, nel 2021 il PIL pro capite dell’Ucraina era inferiore di quasi il 30% rispetto alla media europea. L’agricoltura rappresenta ancora una parte significativa dell’economia ucraina, con il 12% del valore aggiunto, rispetto all’1,3% della media comunitaria. Le aziende pubbliche ucraine impiegano il 18% della forza lavoro. Anche le condizioni strutturali della Moldavia non sono migliori, con un’economia meno diversificata e una dipendenza ancora elevata dal settore agricolo. Inoltre, oltre un quarto dell’economia moldava è controllato dal settore pubblico.

I Paesi dell’Est, in particolare la Polonia, stanno spingendo affinché i Ventisette consentano rapidamente l’apertura dei negoziati di adesione all’Ucraina e alla Moldavia. Considerano l’allargamento dell’Unione un’opportunità economica per le loro imprese e un segnale politico da inviare a Mosca. Tuttavia, potrebbero esserci difficoltà durante il negoziato, e la Polonia stessa potrebbe essere uno dei partner più esigenti. È importante ricordare che anche nel caso dell’allargamento all’ex Jugoslavia, la Slovenia si rivelò il governo più ostico nel dare il via libera definitivo alla Croazia, nonostante i legami storici tra i due paesi. Pertanto, potrebbero sorgere questioni frontaliere e altre problematiche da risolvere durante il processo di negoziato.

Le preoccupazioni tra i Paesi membri riguardano anche l’impatto finanziario dell’eventuale ingresso dell’Ucraina nell’Unione europea. Attualmente, solo una decina dei Ventisette paesi sono contribuenti netti al bilancio comunitario. Tuttavia, i calcoli preliminari effettuati da alcuni ministeri delle Finanze indicano che il numero di contribuenti netti potrebbe aumentare significativamente. Le enormi necessità finanziarie dell’Ucraina, sia nel settore agricolo che in quello strutturale, sono un aspetto che suscita preoccupazione.

Recentemente, sono emerse anche preoccupazioni tra i paesi dell’Est, che sono tra i principali beneficiari dei finanziamenti comunitari. Ad esempio, gli agricoltori polacchi hanno ottenuto generosi aiuti dall’Unione europea per compensare il forte calo dei prezzi causato dall’importazione di grano dall’Ucraina. Questo solleva il timore che l’ingresso dell’Ucraina nell’UE possa creare squilibri nel mercato agricolo.

In conclusione, gli sforzi dell’Ucraina e della Moldavia per convincere i Paesi membri a concedere l’apertura dei negoziati di adesione sono stati evidenti negli ultimi mesi. Tuttavia, il processo di negoziato sarà complesso e richiederà tempo, poiché alcuni paesi potrebbero esprimere riserve sull’adesione. Nonostante ciò, l’allargamento dell’Unione europea potrebbe offrire opportunità economiche e inviare un messaggio politico importante, anche se solleva preoccupazioni e richiede sacrifici da parte dei membri esistenti. Sarà importante trovare un equilibrio tra tali interessi durante i negoziati futuri.

Clicca per votare questo articolo!
[Totale: 1 Media: 5]

Il Decreto flussi italiano e le sfide dell’immigrazione lavorativa

Migranti, l’hub regionale di smistamento a Drougno non si farà